“La legge sull’etichettatura, che informi i consumatori sull’origine dei prodotti, non è più procrastinabile. La sua assenza danneggia tutti, a partire dai nostri imprenditori agricoli che si spaccano la schiena per fare meglio degli altri e vengono penalizzati da una mondializzazione che porta in Italia produzioni senza qualità ed esporta un marchio, il “made in Italy”, che arricchisce a chi lo spaccia agli acquirenti senza che ci sia una ricaduta sui redditi di chi effettivamente lo produce”. L’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato è “idealmente a fianco della Coldiretti al Brennero, come lo sono stato effettivamente un anno fa; ma oggi devo presidiare qui a Venezia gli interessi delle nostre imprese, con un provvedimento per la trasformazione delle passività onerose e con i colleghi del Friuli Venezia Giulia e dell’Emilia Romagna per tutelare i pescatori”.

“Senza chiarezza e senza regole, che evidentemente qualche mondializzatore non vuole – ribadisce Manzato – il consumatore trova prezzi aumentati e incertezze, mentre i nostri produttori si vedono continuamente rosicchiare il reddito. Noi facciamo meglio il vino, i formaggi, i salami, la frutta e la verdura, il grano e tante altre buone cose di qualità. Sono ovvietà – dice ancora Manzato – eppure tutto diventa difficile quando si toccano interessi multinazionali, anche se questo tocca i redditi delle nostre imprese che noi vogliamo salvaguardare. C’è chi vorrebbe un via libera a priori agli ogm, in nome di una scienza che in questo caso impoverisce, facendo finta di non sapere che il nostro futuro non è produrre quello che già si produce altrove a costi più bassi, ma vendere al meglio il nostro prodotto autentico, tipico e di qualità. I tanti camion che dall’estero portano da noi mozzarelle e prosciutti “fasulli” lo dimostrano. Se questo sistema perverso, che sta facendo perdere valore aggiunto alla produzione e al lavoro italiano e costa all’acquirente, dovesse implodere – conclude Manzato – a pagare un conto salato saranno tutti: contadini per primi, ma con loro anche commerciati, trasformatori e consumatori di tutto il mondo".