Dopo la giornata di presidio iniziata ieri davanti alla Centrale del latte di Roma, la Coldiretti ha ottenuto la riapertura delle trattative sul prezzo del latte. Ne dà notizia la Coldiretti di Viterbo, spiegando che una delegazione degli allevatori guidata dai dirigenti Coldiretti e accompagnata dal sindaco Gianni Alemanno e dall'assessore regionale all'Agricoltura Francesco Battistoni, è stata ricevuta dalla direzione della Centrale del latte.
Nel lungo colloquio è emersa con forza la posizione di Coldiretti a tutela e salvaguardia delle imprese del territorio, della valorizzazione e della distintività delle nostre produzioni, coniugate con la redditività delle imprese.
"L'impegno preso tra le parti - ha dichiarato la Coldiretti - è di un primo incontro per mercoledì 26 maggio e la conclusione entro 30 giorni dalla manifestazione con un prezzo che renda la dignità e la redditività a chi crede nel valore dell'impresa del territorio, nel territorio e per il territorio. L'eventuale esito negativo della trattativa rimetterà in moto la macchina e torneranno a sventolare in piazza le bandiere gialle di Coldiretti”.
"Mi sono impegnato ad aiutare gli allevatori a poter acquistare la Centrale del latte. Il Consiglio di Stato ha revocato la privatizzazione fatta dalle precedenti amministrazioni quindi la Centrale del latte tornerà al Comune di Roma". Lo ha dichiarato Gianni Alemanno in occasione della manifestazione di protesta organizzata da Coldiretti.
“Serve un patto di filiera”, ha commentato Mattioli di Flai-Cgil
"L'assedio alla Centrale del latte di Roma da parte degli allevatori che fanno capo alla Coldiretti ripropone ancora una volta l'annosa questione della mancanza di un patto di filiera che metta d'accordo tutti i soggetti che compongono il settore". Lo ha affermato Antonio Mattioli della Flai-Cgil, secondo il quale "non si può vivere alla giornata senza avere un'idea precisa su come orientare un comparto tanto strategico per l'economia agro-alimentare italiana come quello del lattiero-caseario ed è per questo che il ministro delle Politiche agricole dovrà quanto prima convocare il Tavolo nazionale per arrivare alla definizione del patto”.
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Fonte: AgricolturaOnWeb