Nell’agricoltura veneta il comparto lattiero rappresenta un’importante realtà produttiva, con un valore della produzione (2008) intorno ai 450 milioni di euro, pari a quasi il 10% del valore totale del settore primario veneto.

Numeri che collocano la nostra regione al terzo posto in Italia per produzione di latte, alle spalle della Lombardia, leader assoluto con oltre il 40% della produzione nazionale, e dall’Emilia Romagna (16%).

Il latte veneto viene utilizzato principalmente per la produzione di formaggi a denominazione d’origine e tipici. Nonostante ciò, i dati elaborati dagli esperti di Veneto Agricoltura nel dossier “Itinerari nel lattiero caseario”, delineano una progressiva chiusura degli allevamenti negli ultimi 5 anni (–35%, da 6.814 a 4.493), pur con un impatto sulla produzione più contenuto (-6%) grazie alla concentrazione della produzione nelle aziende più grandi, che riescono meglio a far fronte ai costi e a mantenere una certa redditività.

La media regionale della produzione per azienda è infatti passata da 1.765 q.li della campagna 2003/04 ai 2.546 q.li di quella 2008/09, con un aumento del 44%. Ma ci sono state province come Venezia, Treviso e Padova in cui l’aumento percentuale ha superato il 50%. Il fenomeno dunque si conferma essere una delle poche strade percorribili dagli allevatori per cercare di conservare una sufficiente redditività aziendale, generando un vero e proprio processo di industrializzazione rurale nella produzione del latte.

Il rapporto “Itinerari nel lattiero caseario” di Veneto Agricoltura, consultabile sul sito www.venetoagricoltura.org sezione 'osservatorio economico/servizi informativi', dà uno spaccato aggiornato della produzione di latte in Veneto, partendo dalla campagna 2003/04.

L’analisi riguarda non solo i primi acquirenti, cioè di coloro che ritirano il latte dagli allevamenti per la trasformazione e/o commercializzazione, ma i dati relativi all’assegnazione delle quote con dettaglio provinciale, la movimentazione delle stesse per affitto o vendita. Sono stati poi elaborati anche i dati produttivi con le operazioni di restituzione, che evidenziano anche gli esuberi e i relativi prelievi.

Per finire il rapporto si sofferma su l’andamento della base produttiva e sulla produzione media aziendale.