Il ministero dell’Agricoltura è al lavoro per ultimare la messa a punto del piano di settore per la coniglicoltura che sarà presentato agli operatori del settore entro l’estate. Lo si è appreso dallo stesso ministro Luca Zaia che ha recentemente incontrato i vertici di Avitalia e di Coniglio Veneto. L’incontro è stato l’occasione per mettere al corrente il ministro delle iniziative che sono state messe in atto dopo la convocazione del tavolo di settore della filiera cunicola. Raccogliendo le indicazioni scaturite dal “tavolo” per la nascita del Consorzio di tutela e valorizzazione del coniglio nato, allevato e macellato in Italia (battezzato Cunitaly) e che già oggi vede l’adesione di allevatori delle regioni italiane dove l’allevamento del coniglio è più diffuso. Sono anche pronti i disciplinari di produzione e il sistema di tracciabilità per la filiera che consente di offrire al consumatore un coniglio prodotto in Italia e garantito da una filiera tutta italiana.

In tema di valorizzazione delle carni di coniglio è stata segnalata anche l’iniziativa di Coniglio Veneto che è al lavoro con la Regione Veneto per valorizzare le carni di coniglio attraverso il paniere “Tra la terra e il cielo” con il quale si promuovono le eccellenze turistiche e gastronomiche di questa regione.

 

Arriva lo “stato di crisi”

Tutte iniziative che aiutano nel promuovere il consumo di carni cunicole e nel favorire una maggiore stabilità nel mercato della carne che ha attraversato momenti di forte difficoltà per gran parte del 2008, ottenendo il riconoscimento dello stato di crisi da parte di numerose regioni fra le quali il Veneto e la Campania. Il 2009 si è presentato con migliori auspici, e i primi mesi dell’anno hanno visto quotazioni quasi sempre superiori ai 2 euro per kg di peso vivo e che solo in questi ultimi giorni sono scese di qualche punto. Ha colto dunque un po’ di sorpresa la decisione della Commissione Agricoltura del Senato che in questi giorni ha deciso di accogliere la risoluzione che attesta lo stato di crisi della filiera cunicola. Una decisione forse tardiva, ma che comunque dimostra un po’ di attenzione per un settore come quello cunicolo, sovente trascurato dal “palazzo”.

 

Insieme, ma non troppo

Anlac (Associazione nazionale liberi allevatori di conigli) affida ad un suo comunicato il compito di salutare con entusiasmo quanto deciso dalla commissione Agricoltura, annunciando al contempo l’impegno per “combattere gli inganni – si afferma nel comunicato -  che si nascondono nel finto made in Italy”. Su questo fronte dovrebbero trovare un forte sostegno da parte del ministro, strenuo sostenitore delle nostre produzioni. Risultati ancora migliori si potrebbero ottenere se tutte le associazioni del settore cunicolo (non sono poi molte…) unissero le proprie energie per raggiungere obiettivi comuni.