'Un settore in crisi non va avanti se non ricostruisce le fondamenta e le regole che lo governano. La risoluzione parlamentare dimostra che lo Stato c’è ed è al fianco dei più deboli, la cui unica arma e’ quella di battersi per la legalità'. Con queste affermazioni Saverio De Bonis, presidente nazionale Anlac, Associazione Nazionale Liberi Allevatori di Conigli, aderente all’Agci Agrital, che rappresenta 150 imprese, saluta con favore l’approvazione, avvenuta all’unanimità nella serata di ieri, della risoluzione parlamentare, relatrice sen. Antezza, da parte della 9a Commissione Agricoltura del Senato presieduta dal sen. Paolo Scarpa Bonazza Buora, che ha dimostrato, sullo stato di crisi di una filiera al quarto posto della zootecnia nazionale, di essere unita su questioni che interessano i consumatori e gli allevatori italiani.
'I liberi allevatori di conigli italiani hanno atteso troppo a lungo che si arrivasse ad una definizione politica della crisi di un importante settore della nostra economia agricola, pagando un prezzo altissimo; adesso', prosegue De Bonis, 'bisogna che il Mipaaf, attuando gli orientamenti e l’indirizzo della Commissione, adotti senza indugi misure rapide ed efficaci, con regole certe che vengano rispettate da tutti, anche dai più forti'.
Il nostro caso è emblematico e testimonia che l’agricoltura italiana è ricca di opportunità, nel nostro settore vi sono ampie prospettive di crescita, specie nelle aree marginali, che solo una efficace tutela e programmazione possono favorire.
Le qualità dietetiche e nutrizionali della carne di coniglio made in Italy, devono essere garantite, riconoscibili dai consumatori italiani e diffuse attraverso campagne di promozione.
'La nostra Associazione', conclude il presidente De Bonis, 'non abbasserà la guardia. Ci batteremo da un lato, per combattere gli inganni che si nascondono nel finto made in Italy, favorendo percorsi di trasparenza alimentare e controlli più incisivi. Dall’altro, per mutare le regole e le abitudini di comportamento nel mercato, attraverso la modifica di atteggiamenti consolidati e favorendo l’ innescarsi di dinamiche concorrenziali benefiche per la salvaguardia del libero mercato'.