Si è svolta ieri martedì 28 aprile a Carrù, l’assemblea annuale dei soci Anaborapi (Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Piemontese).
All’assemblea sono intervenuti, tra gli altri: l’assessore regionale agricoltura Mino Taricco, i vertici dell’Associazione Regionale e di quelle Provinciali Allevatori e del Consorzio di tutela razza Piemontese.
Il presidente dell’Anaborapi, Albino Pistone, nel suo discorso di apertura, ha ricordato che l’Italia, a causa della scarsità di pascoli è un Paese notevolmente deficitario e di conseguenza grande importatore di carne bovina, ma che la razza Piemontese, in questo contesto, si conferma ancora una volta una razza autoctona di eccellenza grazie ai suoi numerosi punti di forza basati, soprattutto, sugli elevati standard di qualità della carne: tenerezza, basso contenuto di colesterolo, alta resa al macello e certificazione ed etichettatura del prodotto da parte del Consorzio Coalvi.
I dati di Libro Genealogico, inoltre, dimostrano come le consistenze in dieci anni siano più che raddoppiate: basti ricordare, infatti, che nel 1999 vi erano 108.270 capi iscritti mentre ad aprile 2009 se ne contano oltre 250.000 suddivisi in quasi 4.000 aziende.
Anaborapi è quindi la seconda Associazione di razza bovina in Italia in quanto a numero di animali (dopo la Frisona) e la prima tra le razze da carne. Durante la relazione sull’attività annuale il direttore Andrea Quaglino ed i tecnici dell’Anaborapi, hanno presentato, attraverso le statistiche, gli ottimi risultati raggiunti. Per quanto riguarda il miglioramento genetico i dati produttivi e riproduttivi confermano l’efficienza del lavoro selettivo svolto soprattutto negli ultimi 10 anni: 100 g/giorno in più negli accrescimenti, 0,5 punti in più per l’indice di muscolosità e per le manze –1,5% di cesarei e –2% di parti difficili.
Nel 2008 si è anche dato un notevole impulso ai piani di assistenza genetica, il servizio che ha coinvolto 300 aziende ed oltre 20.000 bovine, permette, attraverso i tecnici delle varie Apa (Associazioni Provinciali Allevatori) opportunamente formati, di portare i frutti della selezione in azienda e di valorizzare i potenziali genetici delle bovine. Per il ritiro dei vitelli da testare al Centro Genetico (215 capi/anno per un totale di 43 tori destinati alla inseminazione artificiale) sono state introdotte nuove modalità con un maggior monitoraggio dell’imparentamento ed analogamente privilegiando anche una maggiore variabilità di diverse linee di sangue.
La razza Piemontese, inoltre, si sta affermando sempre più incisivamente anche in altre regioni d’Italia e Stati del mondo non solo attraverso l’utilizzo di seme ed embrioni, ma anche con la costante vendita dei torelli di monta naturale del Centro Genetico Anaborapi e si conferma la razza ideale sia per gli allevatori sia per i consumatori.