"Nel momento in cui siamo stati costretti a dover rinnovare, abbiamo deciso di ampliare la gamma di prodotti presenti in azienda, in modo tale da avere molte più varietà e rendere possibile la presenza dei nostri agrumi sul mercato da novembre fino ad aprile-maggio".

Così Angela Arcoria, titolare di ArcoBio, introduce le origini e la crescita dell'azienda specializzata nella coltivazione di agrumi, situata a Sferro, frazione del comune di Paternò in provincia di Catania. Accanto ad arance bionde, arance rosse, arance amare, Limone Femminello di Siracusa, Mandarino Tardivo di Ciaculli, bergamotto e cedro, nell'azienda vengono coltivati il kumquat, il lime, il finger lime e il limone yuzu.

"La scelta di introdurre dei prodotti particolari come lime, yuzu, finger lime e kumquat - continua - nasce dal fatto di poter offrire ai miei clienti anche dei prodotti particolari che sono presenti in altre parti del mondo, ma che, grazie alle particolari condizioni pedoclimatiche dell'azienda, acquisiscono degli aromi e dei sapori molto più intensi".
La realtà siciliana si trova infatti nella Piana di Catania, alle pendici dell'Etna, una zona particolarmente vocata per la produzione di agrumi.


L'attenzione verso la salubrità dell'ambiente ha portato l'azienda, nel 1992, ad utilizzare come metodo di coltivazione quello biologico
L'attenzione verso la salubrità dell'ambiente ha portato l'azienda, nel 1992, ad utilizzare come metodo di coltivazione quello biologico

(Fonte foto: ArcoBio)


Osare, sperimentare e innovare

Nata nel 1961 quando il padre di Angela, Pietro Arcoria riceve in eredità 14 ettari di terreno seminativo e decide di trasformali in agrumeto, nel corso degli anni l'azienda si è ingrandita sempre più. Dai 14 ettari si è passati a 70 ettari grazie all'acquisto di terreni vicini al primo appezzamento, per raggiungere poi gli attuali 83 ettari a seguito dell'acquisto di un ulteriore terreno limitrofo che "a breve inizieremo a trasformare", esaudendo il desiderio del padre scomparso da qualche mese.

 

ArcoBio è nata nel 1961 ed oggi si estende per 83 ettari
ArcoBio è nata nel 1961 ed oggi si estende per 83 ettari

(Fonte foto: ArcoBio)


"Nel 2011 - spiega la titolare - abbiamo dovuto rinnovare quasi tutti i 50 ettari destinati ad agrumeto a causa del Citrus tristeza virus (CTV) che ha stroncato le piante. Questo sicuramente è stato un periodo molto impegnativo soprattutto da un punto di vista finanziario perché si sono dovute affrontare tutte le spese necessarie per il reimpianto ed inoltre preventivare un periodo minimo di cinque anni perché le piante iniziassero a produrre".
Naturalmente il rinnovamento è avvenuto un po' per volta in modo scaglionato per continuare ad avere la possibilità di produrre e quindi accontentare le richieste dei clienti.

Ma come spesso accade, è proprio nei momenti di maggiore difficoltà che nascono nuove idee ed opportunità. Ecco che la produzione aziendale si amplia arrivando a coltivare non solo agrumi originari da altri continenti, ma anche albicocche, mandorle e alcuni ortaggi in modo tale da "avere durante tutto l'anno dei prodotti che portino reddito all'azienda". Senza dimenticare che già nel 1989 erano stati destinati 6 ettari ad oliveto per la produzione sia di olive da tavola che di olio extravergine di oliva.

Altra innovazione introdotta durante questo periodo di rinnovamento è stata il cambio totale del sistema di irrigazione: la scelta dell'azienda è ricaduta sull'irrigazione a goccia con manichette messe sotto traccia e si è automatizzato tutto. "La scelta nasce - precisa Angela Arcoria - dalla consapevolezza che l'acqua è un bene ormai sempre più difficile da reperire, per cui bisogna ottimizzare i consumi. Ovviamente l'azienda è dotata di cinque laghi proprio per avere la possibilità di stoccare l'acqua e distribuirla quando serve. Si è scelto inoltre di realizzare un impianto fotovoltaico da 120kW in modo tale da rendere in parte autonoma l'azienda dal punto di vista energetico".


Il metodo di irrigazione scelto da ArcoBio è quello dell'irrigazione a goccia
Il metodo di irrigazione scelto da ArcoBio è quello dell'irrigazione a goccia

(Fonte foto: ArcoBio)

Finger lime, kumquat, lime e yuzu: conosciamoli da vicino

Ma cosa sono e quali sono le caratteristiche di questi quattro agrumi insoliti per il mercato italiano?

"Il lime - Citrus aurantiifolia - è l'albero che dà il nome ai suoi frutti piccoli, dalla buccia sottile, che solitamente vengono raccolti ancora verdi quando sono più succosi. È una pianta tropicale (Brasile e Messico) che ben si è adattata al clima siciliano. Il lime ha un caratteristico colore verde, è molto aromatico, ma è meno ricco di vitamina C", spiega Angela.


Il lime si è adattato molto bene al clima dell'Isola
Il lime si è adattato molto bene al clima dell'Isola

(Fonte foto: ArcoBio)


Lo yuzu, invece, "è un agrume che appartiene alla famiglia delle Rutacee, al genere Citrus e il suo nome scientifico corretto è Citrus reticulata var. Austera. Ha origine - continua - in Giappone ed è molto raro trovarlo in Europa; è un albero di altezza contenuta, ma molto spinoso. Non è molto ricco di succo, ma è molto aromatico".

 
Gli impianti di yuzu iniziano ad entrare in produzione dopo quattro-cinque anni
Gli impianti di yuzu iniziano ad entrare in produzione dopo quattro-cinque anni

(Fonte foto: ArcoBio)


"Il finger lime è un agrume tipico della costa orientale australiana, spesso è conosciuto come limone caviale perché la polpa si presenta sotto forma di piccole sfere che ne contengono il succo. È un frutto dal profumo e dal sapore aromatico e intenso".


Il finger lime è noto come limone caviale
Il finger lime è noto come limone caviale

(Fonte foto: ArcoBio)


Infine il kumquat, "comunemente conosciuto come mandarino cinese, è originario della Cina e appartiene al genere Fortunella. Produce frutti arancioni ed oblunghi. La sua particolarità sta nella polpa e nella buccia dei frutti: questi piccoli agrumi hanno una buccia molto dolce ed una polpa molto aspra, questo è il motivo per cui si mangiano interi", precisa la titolare di ArcoBio.

 

Il kumquat è comunemente conosciuto come mandarino cinese
Il kumquat è comunemente conosciuto come mandarino cinese

(Fonte foto: ArcoBio)


Gli impianti di lime, finger lime e yuzu iniziano ad entrare in produzione, normalmente, dopo quattro-cinque anni; diversamente il kumquat, che è una pianta molto lenta nella crescita.
Necessitano di un terreno molto drenante in modo da evitare il ristagno dell'acqua. Inoltre è opportuno apportare microelementi come il ferro, lo zinco e il manganese.

Tutte le piante "soffrono le temperature molto fredde, ma parliamo di temperature sotto zero che da noi non si raggiungono mai. Cosa diversa per il caldo e ne abbiamo avuto un esempio quest'anno: da giugno a settembre abbiamo avuto temperature comprese tra 38°C e 48°C". Nell'Isola, l'estate scorsa, si è infatti raggiunto il record di 48,8°C. "Per far fronte a queste elevate temperature, oltre ad irrigare costantemente - spiega Angela - abbiamo fatto un trattamento fogliare a base di caolino che ha evitato la scottatura delle foglie, ma soprattutto la scottatura dei frutti".

La coltivazione è in biologico dal 1992, anno della prima certificazione targata BioAgriCert. "Tutti i prodotti che utilizziamo sono di origine naturale. Utilizziamo la tecnica del sovescio dove non abbiamo la baulatura; come concimazione di fondo oltre ad un prodotto pellettato che dà apporto di azoto, fosforo e potassio, adoperiamo il letame ovino". Inoltre "durante il periodo estivo, prima del grande caldo si fanno dei trattamenti fogliari di microelementi e radicali con il ferro. Adoperiamo - puntualizza la titolare - la zeolite per eventuali attacchi di afidi o l'olio minerale per la cocciniglia".

L'ultimo step della coltivazione è rappresentato della raccolta, che viene fatta rigorosamente a mano e, punto fondamentale, a completa maturazione degli agrumi. Angela fa sapere che in questo periodo stanno raccogliendo il lime; la raccolta del limone yuzu e del finger lime inizierà verso dicembre, mentre il kumquat solitamente si raccoglie a fine gennaio.

Dal punto di vista della produzione, per questa campagna agrumicola "si prevede una diminuzione dei volumi a causa di notevoli problemi durante la fase di fioritura: le cause sono da imputarsi alle cattive condizioni climatiche". Agenti esterni esclusi, la coltivazione di questi quattro agrumi "è sicuramente redditizia. I prezzi che riusciamo ad ottenere sono variabili e dipendono dal canale di vendita utilizzato". Ovviamente se il prodotto è venduto direttamente tramite il sito aziendale il produttore ha un guadagno maggiore e il consumatore finale ha un costo minore, oltre al fatto di avere la certezza della provenienza.
ArcoBio utilizza infatti il sito per la vendita online e in Italia fornisce i prodotti anche alle mense scolastiche; ma il 90% della produzione viene venduto all'estero.

 
Il paniere delle prodotti aziendali è molto ricco, ciò permette alla realtà di essere presente sul mercato per numerosi mesi dell'anno
Il paniere delle prodotti aziendali è molto ricco, ciò permette alla realtà di essere presente sul mercato per numerosi mesi dell'anno

(Fonte foto: ArcoBio)

 

Quattro agrumi per numerose proprietà nutrizionali

Lime, yuzu, finger lime e kumquat sono usati in cucina essenzialmente per aromatizzare e decorare i piatti oppure per realizzare cocktail e marmellate. Ma tra i quattro solo il kumquat viene mangiato anche così com'è, come un frutto.

"Il lime contiene vitamina C ma in modo inferiore rispetto al limone, però ha il doppio di vitamina A e contiene anche la vitamina E. È molto ricco anche di potassio, calcio e fosforo. Il finger lime contiene molta vitamina C e vitamina B6, inoltre è ricco di vitamina B1, B2, B3, acido folico ed inoltre troviamo in quantità elevata sodio, calcio, potassio e ferro" specifica Angela Arcoria.
Mentre lo yuzu "è ricco di vitamina C e di polifenoli, ma ha anche una buona concentrazione di calcio, ferro, fosforo, magnesio, potassio, selenio, rame e zinco, il kumquat, come tutti gli agrumi, contiene vitamina C in grande quantità e vitamina A soprattutto nella buccia, acido citrico e diversi minerali quali potassio, calcio, fosforo e magnesio", conclude.






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