Dai lupini prodotti nutraceutici, che possono offrire un futuro alla coltivazione per uso umano di questa leguminosa, spesso confinata a pianta proteica per il bestiame. E’ quanto emerso in un convegno organizzato dal Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, che ha voluto così anticipare di qualche settimana l’anno internazionale dei legumi.

Il convegno “Il lupino per un’agricoltura sostenibile e un’alimentazione salutistica”, mirato alla riscoperta di questo legume mediterraneo, legato alle antiche tradizioni alimentari italiane e, in particolar modo meridionali, si è tenuto la scorsa settimana, organizzato dal Crea - Colture mediterranee di Acireale. Un’importante occasione di confronto tra studiosi di diverse discipline per fare il punto sui molteplici benefici di un vegetale ingiustamente dimenticato.

Sotto il profilo nutrizionale, il lupino si caratterizza per l’elevato contenuto proteico (35-40%), che lo rende un’appetibile alternativa alle proteine animali; per la ricchezza in fibra (14-16%) che favorisce la sazietà e per l’apporto di sali minerali e vitamine. Negli ultimi anni, inoltre, la scienza ha evidenziato le sue interessanti caratteristiche nutraceutiche - ipoglicemizzanti, ipocolesterolemizzanti, ipotensive - che lo rendono essenziale nella prevenzione cardiovascolare e nella riduzione del rischio di malattie coronariche.

E, sulla base di queste proprietà, Alfio Spina, ricercatore del Crea di Acireale, ha sviluppato con il suo team, nell’ambito di due progetti, tre prodotti salutistici. Si tratta di un pane iperproteico per sportivi, vegetariani e vegani - fatto con sfarinati di antichi grani duri siciliani, integrati con farina ed estratti proteici di lupino bianco e lupino azzurro – e due snack.

Il pane iperproteico, che può contribuire a ridurre colesterolo, glicemia e ipertensione, è stato realizzato con sfarinato integrale di frumento duro siciliano, farina di lupino bianco, fibre di agrumi ed estratto di bioflavonoidi di limone.

Gli snack, invece, che sono a ridotto apporto calorico, vengono preparati con sfarinati di frumenti duri e teneri siciliani, estratto di antocianine di arance rosse, estratti proteici di lupino azzurro.

Il lupino non fa bene solo alla salute, ma anche all’ambiente. Come tutte le leguminose, anche esso, infatti,  arricchisce il terreno di azoto e di sostanza organica, in particolare con la pratica sovescio, che prevede l’interramento delle piante di lupino, quando sono nella fase di fioritura avanzata.

Inoltre, è indicato anche per l’alimentazione degli animali, in quanto alcune varietà dolci sono Ogm-free ed in grado di sostituire la soia, grazie all’alto contenuto di proteine di elevato valore alimentare e al discreto contenuto in lipidi (10-12%) di buona qualità.

"Le leguminose – ha affermato, in conclusione del convegno, Michele Pisante, commissario delegato Crea - occupano un ruolo insostituibile negli avvicendamenti colturali e nella dieta alimentare per l'elevata valenza ecologica e salutistica, che richiedono approfondimenti, studi e ricerche multidisciplinari, per una sistematica diffusione  e valorizzazione".