Complessivamente gli arrivi dall’estero dei cereali in granella diminuiscono di 66.000 tonnellate: in particolare si riducono le importazioni di frumento (-225.000 t nel grano tenero e -137.000 t nel grano duro), dell’orzo (-18.000 t) e dell’avena (-2.200 t); aumentano invece gli arrivi di mais (+282.000 t) e di sorgo (+32.000 t). Tra gli altri prodotti in esame risulta un calo nelle importazioni dei prodotti trasformati/sostitutivi (-22.000 t), dei mangimi a base di cereali (-1.300 t) e della crusca (-1.300 t). Per quanto riguarda i semi oleosi, l’import in Italia registra un +16,4%; in diminuzione invece l’import di farine proteiche (-3,2%). Gli arrivi dall’estero di riso (considerato nel complesso tra risone, riso semigreggio e riso lavorato) incrementano del 16% circa (+ 2.200 t).
Le esportazioni dall’Italia del settore cerealicolo nei primi due mesi del 2013 sono aumentate di 109.000 tonnellate (+18%) rispetto all’anno precedente. L’incremento è dovuto soprattutto alle vendite all’estero dei cereali in granella (+59.000 tonnellate, tra cui +53.000 t di grano duro), del riso (+9.900 t considerato nel complesso tra risone, riso semigreggio e lavorato), delle paste alimentari (+36.000 t), della semola di grano duro (+5.800 t) e dei mangimi a base di cereali (+6.600 t). Subiscono invece un calo le esportazioni dei prodotti trasformati dei cereali (-10.500 t).
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore hanno comportato nei primi due mesi del 2013 un esborso di valuta pari a 854,8 milioni di euro (729,0 nel 2012) e introiti per 529,5 milioni di euro (454,3 nel 2012). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -325,3 milioni di euro, contro -274,7 milioni di euro nel 2012.
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Fonte: Anacer - Associazione nazionale cerealisti