L'import in Italia del settore cereali, semi oleosi e farine di estrazione nei primi 10 mesi del 2011 è aumentato complessivamente di 706mila tonnellate rispetto allo stesso periodo del 2010 (+5%).

Aumentano gli arrivi dei cereali in granella, in particolare grano tenero (+423mila t) e granturco (+580mila t) e delle farine proteiche vegetali, in particolare la farina di soia (+241mila t). Si riducono invece le importazioni di grano duro (-228mila t) e dei semi e frutti oleosi, in particolare i semi di soia (-352mila t).
Le importazioni di riso (risone, semigreggio, lavorato e rotture) aumentano di 10.300 t (+11%) per i maggiori quantitativi in provenienza dal Brasile (+11.900 t), Argentina (+3.600 t) e Cambogia (+3mila t). Si riducono invece le importazioni di riso dall'India (-6.800 t), Romania (-1.800 t) e Bangladesh (-1.700 t).

L'export del settore cerealicolo nei primi dieci mesi del 2011 è risultato in aumento complessivamente di 129mila tonnellate rispetto al 2010 (+4%), grazie al buon andamento delle vendite all'estero dei cereali in granella (+172mila t), della pasta alimentare (+39mila t), della farina di grano tenero (+8.600 t) e dei mangimi a base di cereali (+10mila t). Risultano invece in calo le esportazioni sia dei prodotti trasformati dei cereali (-31mila t), che della semola di grano duro (-8mila t).
L'export complessivo di riso (risone, riso semigreggio, riso lavorato e rotture di riso) si riduce di 58mila tonnellate rispetto allo stesso periodo del 2010 (-9%) a causa delle minori vendite verso la Turchia (-14mila t), la Polonia (-13.500 t), il Regno Unito (-10.200 t) e la Siria (-8.200 t). Per contro aumentano le vendite destinate alla Francia (+13.300 t) ed alla Slovacchia (+3.400 t).

I movimenti valutari relativi all'import/export del settore hanno comportato nei primi dieci mesi del 2011 un esborso di valuta pari a 4.335,2 milioni di euro (3.323,8 nel 2010) e introiti per 2.387,1 milioni di euro (2.123,1 nel 2010).
Pertanto il saldo valutario netto è pari a -1.948,1 milioni di euro, contro -1.200,7 milioni di euro nel 2010.