Correnti d’aria gelida discendono sull’Europa centrale e, aggirando l’arco alpino dai settori orientali, si gettano sull'Italia passando dai Balcani. 

Venti molto freddi interesseranno quindi tutto lo stivale durante queste ore, con la “solita” dinamica già vista e rivista nell’ultimo periodo: piogge e nevicate a quote basse sulle regioni centrali adriatiche e al Sud.
 

Il punto della situazione

L’assetto barico risulta quindi bloccato su gran parte del continente, con una vasta area anticiclonica con valori di geopotenziali davvero impressionanti sul Regno Unito; dall’altra parte regna invece un’area depressionaria quasi permanente sui Balcani.

L’alta pressione ricopre oltretutto anche la parte di Atlantico nei pressi dell’Islanda, ovvero quella zona ove dovrebbero prendere vita le depressioni oceaniche che regolano il flusso di perturbazioni in Europa. Oltre a dissipare ogni tentativo di approfondimento dei vortice instabili, non permette ai fronti umidi atlantici di evolvere verso i settori orientali.
I pochi che riescono nell’impresa scivolano velocemente verso le aree centrali europee, ove portano abbondanti nevicate sui versanti settentrionali dell’arco alpino (oltre 2 metri di neve caduti su Svizzera e Austria negli ultimi 3-4 giorni) e sui Balcani, ma dall’altra parte attivano conseguenti episodi di föhn sulle aree meridionali e siccità su Francia, Spagna e Italia settentrionale.
 

Evoluzione

Il vortice di bassa pressione che avvolge ancora la nostra Penisola nelle prossime ore porterà maltempo tipicamente invernale soprattutto sul versante adriatico e al Sud, ove nevicherà fino a quote molto basse su Marche, Abruzzo e Molise, con i fiocchi che arriveranno a sfiorare le coste, favoriti da un ulteriore abbassamento delle temperature che, complici anche gli intensi venti settentrionali che spazzeranno il Centro-Sud, renderanno il freddo pungente.

La neve raggiungerà anche Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, ma a quote più alte - generalmente al di sopra di 500-800 metri. 

Situazione che rimarrà invariata fino al weekend, con ulteriori piogge infatti su Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria e isole maggiori. Le nevicate nel versante adriatico sfioreranno nuovamente le linee di costa, mentre in Calabria, Sicilia e Sardegna la neve imbiancherà i rilievi fino a quote collinari.

Al Nord Italia il quadro continuerà a mostrarsi prettamente stabile con fitti banchi di nebbia ed estese gelate lungo la Val Padana, anche forti nei momenti di calma di vento. Le temperature più basse si raggiungeranno comunque alle porte del fine settimana, quando il tempo migliorerà anche su adriatiche e Sud.

Tra sabato e domenica le precipitazioni andranno difatti gradualmente attenuandosi grazie all'alta pressione delle Azzorre che si abbasserà di latitudine, ora distesa verso nord in direzione dell'Islanda.

Il flusso di correnti artiche verrà interrotto ed al suo posto torneranno venti più umidi e temperati dai quadranti occidentali che riporteranno un po' d'instabilità nell’ultimo giorno della settimana sui versanti tirrenici, ma con temperature progressivamente in ripresa.
 

Tendenza

L’estensione dell'alta pressione garantirà una temporanea parentesi di bel tempo, anche se tuttavia spifferi d’aria dai quadranti settentrionali manterranno sempre un quadro termico dai connotati invernali.

Analizzando le ultime emissioni modellistiche, attorno al 20 gennaio la situazione potrebbe cambiare nuovamente. E’ difatti atteso un cambiamento ancora una volta a stampo invernale per l’intensificazione di alcune dinamiche orientate a forti ondate di freddo. Addirittura potrebbe affacciarsi aria gelida, ma questa volta in arrivo dai quadranti orientali del continente - dalla Siberia - investendo dapprima l'Europa poi successivamente il Mediterraneo.
 

Cosa cambia 

L’anticiclone delle Azzorre si eleverà ancora una volta verso sull'Europa occidentale, una posizione che garantirà colate di aria gelida verso i settori meridionali del continente. 

L'attività depressionaria nord atlantica, dopo il temporaneo rinforzo che avverrà a metà mese, lascerà nuovamente spazio al rinforzo dell’alta pressione che andrà a costituire il classico blocco atlantico.

Un’area ben strutturata che invaderà anche i settori nord orientali del continente, fin vero la Penisola Scandinava, attivando così le risposta gelida dalle vaste lande russo-siberiane. Una dinamica che potrebbe portare un'ondata di gelo e neve, ma questa volta anche sulle regioni settentrionali.

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