Il punto della situazione
L’ultima immagine che ci giunge dal Meteosat evidenzia la serie di fronti nuvolosi e perturbazioni che stanno attraversando l’Europa. Anche il territorio italiano è alle prese con un fronte in transito che ha trascinato dietro sé aria fredda di origine polare, in queste ore a ridosso delle Alpi.
Le nubi irregolari che sono presenti nel Golfo di Biscaglia indicano che in quell’area è presente aria fredda nord oceanica; aria fredda che, mettendosi in moto verso sud, produce a contatto con la superficie del mare i tipici cumuli di condensazione.
In un focus della situazione in Italia notiamo come le Alpi, per l'attuale situazione, costituiscono uno sbarramento naturale ai venti freddi settentrionali, ma soprattutto deviano la loro traiettoria.
Il cielo si libera quindi dalle nubi sulla Val Padana, ove è imminente una situazione di fohn. In Val d'Aosta, invece, le nubi riescono a passare la barriera montuosa per i venti in quota molto forti, ove oltretutto sono in corso delle nevicate.
Analisi
Nuove conferme dai modelli per l’imminente parentesi di freddo artico che investirà l'Europa e l'Italia. La formazione di un anticiclone di blocco sul settore occidentale del continente consentirà alle correnti artiche - collegate al lobo europeo del vortice polare - di scivolare sino al Mediterraneo centro-orientale. Non sembra però una semplice parentesi: gli ultimi run previsionali individuano un secondo impulso artico subito dopo il transito del primo.
La prima irruzione artica prenderà piede con l’arrivo di un fronte freddo che già in queste ore sta innescando piogge al Centro-Nord e nevicate sui rilievi. L'afflusso artico più cospicuo tenderà a seguire il fronte ed avrà una componente più orientale, nella forma di venti di bora per il nord Italia e di grecale per il Centro Sud. Le regioni più colpite saranno quelle adriatiche, ove non mancheranno le classiche nevicate da stau sulla dorsale appenninica; freddo intenso, ma sostanzialmente secco, invece sulle restanti aree.
Si tratterà per l’appunto di un semplice "antipasto", perché un secondo impulso artico colpirà probabilmente l’Italia tra il 19 ed il 22 gennaio.
In questo frangente, la parallela formazione di un minimo sul Tirreno potrebbe favorire nevicate su molte aree del Centro-Nord. Ancora una volta le regioni adriatiche risulteranno colpite in maniera rilevante dal freddo e di conseguenza maggiormente favorite dalle probabili nevicate.
Evoluzione
Gli americani definiscono questo evento Polar Vortex Split, ovvero rottura del Vortice Polare (Vp), che di norma porta a conseguenti ondate di gelo sulle aree orientali del Nord America ed in Siberia. Ma questa volta parrebbe essere l'Europa uno degli obiettivi anche se, per ragioni climatiche, è comunque assai raro assistere a fenomeni meteo come quelli asiatici o nord americani.
Il primo cambiamento sarà graduale: si estenderà dapprima sulle regioni settentrionali, poi nel corso del fine settimana verrà investita l’intera penisola da quello che si può definire il primo importante nucleo di aria fredda dell’inverno e le temperature scenderanno rapidamente.
Il secondo impulso gelido risulterà decisamente più rigido del precedente perché troverà in loco un contesto già di per sé più freddo ed avrà una componente siberiane (vento Buran). E’ del tutto probabile che in concomitanza, a più riprese, impulsi di aria umida tendano a scorrere verso oriente sull'aria fredda, e potrebbero innescare su molte zone italiane nevicate anche in pianura.
Tendenza
Il prossimo periodo sarà caratterizzato da una fase piuttosto fredda, con temperature che saranno di vari gradi sotto la media. A partire dal lunedì molte località del Nord Italia e zone interne del Centro potrebbero avere temperature massime di 0°C ed anche meno, con giornate di ghiaccio.
Stando alle attuali elaborazioni, è possibile ipotizzare che questa situazione proseguirà sino alla fine del mese, e che possa essere accompagnata a più fasi da nevicate anche abbondanti sulla Penisola e le Isole.
Gli elementi a disposizione fanno pensare a un quadro simile all'ondata di gelo che si ebbe in Italia nel febbraio 2012. Ogni evento ha comunque le sue particolarità: se allora cadde molta neve in determinate località, non vuol dire che succederà anche nel 2016 o che si raggiungano le medesime temperature.