Entra finalmente in scena il vortice polare. Un forte riscaldamento a livello stratosferico è difatti in atto sul Polo Nord alla quota di 100 hPa (16 km circa) e avrà il compito di spodestare dalla sua sede il profondo vortice. Una successiva invasione verso il Polo dell'anticiclone canadese innescherà colate gelide verso le aree più temperate meridionali. 

Il punto della situazione
Gli ultimi giorni festivi hanno visto il ripristinarsi di un regime precipitativo più consono al periodo ed in qualche caso anche un profilo termico adeguato al mese di gennaio. 
Grazie alla cospicua flessione termica la neve è ricomparsa a bassa quota sull'Appennino emiliano-romagnolo e, con l’intercedere della perturbazione verso sud-est, verranno imbiancate anche le montagne del Centro, del Meridione e delle due Isole Maggiori. 

Analisi 
Vediamo un attimo la possibile tendenza: il Vortice Polare (Vp) andrà temporaneamente a compattarsi proponendo un richiamo d'aria calda dal Pacifico settentrionale verso il Circolo polare artico. L'intrusione d'aria calda creerà i presupposti per una destabilizzazione del Vp che provocherà una discesa d'aria gelida dal nord Atlantico verso all'Artico russo. 
L’area lasciata libera verrà subito sfruttata dall’alta pressione delle Azzorre, al momento in gran forma mentre si muove verso la Groenlandia. 
Secondo la tendenza del modello europeo Ecmwf, il risultato di queste manovre porterà il freddo artico verso sud, invadendo gran parte del Mediterraneo. E' ancora da valutare il coinvolgimento dell’Italia; se la situazione si confermerà quella anticipata dalle elaborazioni, andrà a realizzarsi un periodo invernale molto incisivo, tanto per diffusione quanto per intensità. 

Evoluzione 
A breve arriveranno altre perturbazioni, ma accompagnate da aria mite: i prossimi giorni continueranno a proporre il transito di alcuni sistemi nuvolosi e con essi non mancheranno altre precipitazioni più o meno abbondanti
Ad essere interessati saranno soprattutto il Nord Italia e la fascia tirrenica. La ventilazione rimarrà sostenuta dai quadranti occidentali e le temperature subiranno un cospicuo aumento, di molti gradi: localmente non si escludono picchi di circa 20°C, come ad esempio in Sardegna.
Si tratterà, come accennato, di un breve periodo transitorio prima della vera svolta invernale. Un blocco d'aria molto fredda, artica, andrà a posizionarsi sull'Europa centro settentrionale e, grazie alla spinta dell’anticiclone Azzorriano (che si spingerà verso la Groenlandia), punterà diritta verso il cuore del Mediterraneo. 
Freddo e neve a bassa quota: gli impulsi d'aria fredda potrebbero essere numerosi e persistenti. Sono attese, da metà gennaio, ripetute occasioni per copiose nevicate sui rilievi ed anche a bassa quota, ma non si escludono possibili episodi fino in pianura

Questo articolo appartiene alle raccolte: