Buone le performance dell'analisi nel precedente appuntamento ove veniva paventata una forte fase di maltempo invernale che avrebbe regnato per tutto il mese di gennaio, sfociando in una severa fase artico-continentale. Un'ondata di freddo davvero tosta, concretizzata attorno alla Befana con un ingresso di aria gelida (-15°C sul lato Adriatico Centro-Meridionale a 1500 m di altezza), con neve persino sulle coste.
Gli accumuli nevosi da effetto stau sono stati molto ingenti (anche grazie all'impatto orografico delle correnti con i rilievi) specie in aree del Centro-Sud Abruzzo, Molise e Appennino meridionale sino alla Sicilia.
Un secondo impulso è entrato in contrasto nella seconda decade con una ciclogenesi mediterranea la quale, richiamando un contributo umido in quota, ha generato un mix esplosivo con precipitazioni alluvionali sull'Abruzzo che si trovava sulla linea di convergenza tra masse contrapposte, con accumuli superiori alla famosa stagione invernale del 2012.
Il mese di febbraio è iniziato sempre in un contesto freddo, ma con rapida mitigazione (prevista nelle edizioni passate delle tendenze stagionali) per l'ingresso di correnti legate alla maggiore spinta oceanica. Il contesto ha finalmente portato la neve sulle Alpi, in tempo utile per recuperare parzialmente il gap idrico al settentrione.
Per marzo è atteso un quadro meteo climatico tipico dei passaggi stagionali, con repentini sbalzi termici dovuti ad alte pressioni intercalate a possibili colpi di coda invernali in entrata dai settori Nord orientali figli della precedente circolazione, senza escludere anche qualche fronte in transito in discesa dal Nord Atlantico.
Le precipitazioni andranno a posizionarsi lievemente sotto media lungo tutta la penisola.
Tendenza in breve
Questa fase stagionale denota un clima improntato verso un contesto meno statico e quindi dinamico, in particolare al Centro-Nord, ove correnti più miti meridionali porteranno abbondanti nevicate sul comparto alpino, dopo una fase di grave carenza, con possibili colpi di coda invernali a seguire.
II mese di marzo potrebbe quindi proporci alcune fasi fredde del tutto temporanee, intervallate da un mix altopressorio e fronti Nord-Atlantici, in un contesto comunque altalenante.
Italia settentrionale
Il mese di marzo aprirà in un contesto variabile con fenomeni più cospicui sui settori orientali, neve a fine fase fin sulle vallate delle Alpi per una flessione termica più sensibile.
Maggiori schiarite invece sui settori occidentali ove saranno presenti vivaci venti di caduta dai monti, cui seguirebbe un tracollo termico.
La fase centrale del mese sarà di conseguenza caratterizzata da un clima inizialmente freddo, con ulteriori nevicate sui monti, con probabile ritorno della stabilità e netto aumento termico.
L'alta pressione introdurrà l'ultima decade, ma senza escludere rapidi innesti perturbati da Nord-Ovest a seguire. I fenomeni insisteranno maggiormente sui settori di levante, con tanta neve sulle Alpi a quote medie e clima ventoso per richiamo di correnti meridionali.
Il mese al Nord potrebbe trascorrere con un clima in linea con le medie del periodo o leggermente sotto in prima fase, mentre le precipitazioni potrebbero risultare in lieve deficit sulle occidentali ed entro la norma climatica sulle orientali.
Italia centrale
Anche per il Centro il mese di marzo potrebbe esordire in un contesto di variabilità. Diversi passaggi perturbati richiameranno aria più fredda dai settori balcanici, con neve a quote medio basse sulle aree appenniniche specie orientali e clima invernale.
Quadro meteo inizialmente freddo per la fase centrale, con episodiche fioccate sul medio Adriatico in rapida attenuazione.
La stabilità ed una sensibile ripresa termica introdurranno l'ultima decade, che continuerà in un contesto di alta pressione.
Sul finire arriveranno rapidi innesti perturbati dai quadranti occidentali, con fenomeni sui settori tirrenici e locali sfondamenti a levante in un contesto ventoso.
Temperature in linea con il periodo e precipitazioni in lieve deficit negativo.
Italia meridionale
Instabilità diffusa ad inizio mese, che dai settori tirrenici si spingerebbe su quelli ionici ed adriatici. Venti sciroccali porteranno le nevicate solo a quote alte.
Ulteriore aumento termico nella fase centrale del mese, caratterizzata da un clima praticamente primaverile in un contesto stabile.
Andamento altopressorio per l'ultima decade, con possibili infiltrazioni oceaniche a seguire. Fenomeni più abbondanti sul settore di ponente.
Valori termici in linea con le medie del periodo mentre le precipitazioni risulterebbero in lieve deficit.
Tendenza successiva per i prossimi mesi in Italia
Dalle ultime analisi la stagione primaverile potrebbe mostrarsi alquanto capricciosa e perturbata, con clima a tratti anche molto fresco e neve abbondante sui rilievi.