Il punto della situazione
Ancora nel mirino le regioni settentrionali che continuano a subire gli effetti dei violenti temporali, abbondanti grandinate e forti nevicate a quote relativamente basse per la stagione. Raggiunti in poche ore quantitativi di pioggia considerevoli in tutto l’arco alpino, dai 90 millimetri delle Orobie ai 40-50 millimetri delle aree meno esposte. La neve è ricomparsa dai 1500-1600 metri, ma con sconfinamenti a quote inferiori sul Brennero e vere bufere sopra i 2000 metri.
Tutta colpa del vortice nord atlantico alimentato da aria fredda proveniente dalla Groenlandia, disteso dalla Francia alla Scandinavia. I contrasti maggiori si sono avuti naturalmente a ridosso dei rilievi alpini e prealpini, ove la componente orografica ha esaltato l’azione del fronte freddo, generando appunto fenomeni forti ed insistenti.
Sulle restanti aree peninsulari il quadro è ancora prevalentemente variabile con nubi irregolari, senza fenomeni di rilievo, alternati ad ampi spazi sereni. Bel tempo confinato solo al Sud, ove il sole non ha particolari rivali. Dal punto di vista termico i contrasti sul territorio risultano notevoli: si passa dai 32°C di Foggia ai 14°C di Bolzano.
Analisi
Il maltempo del fine settimana sarà generato da una nuova goccia fredda e, come spesso capita in simili circostanze, potrebbero verificarsi variazioni considerevoli in termini di diffusione ed entità dei fenomeni anche a distanza di poche ore. E’ però certo che l'Italia vedrà nuovamente fenomeni di una certa intensità, spesso intensi ed a carattere temporalesco. Dalle ultime analisi modellistiche emergono tra le zone più a rischio, quelle nord orientali, ove non mancheranno forti colpi di vento e locali grandinate.
La componente molto fredda in quota tenderà a riversarsi in parte anche al suolo, producendo un sensibile crollo delle temperature. Si andranno a perdere localmente anche 15°C e - per questo - non sarà difficile rivedere la neve sui rilievi alpini e sulle cime appenniniche.
La presenza di un vortice depressionario nel cuore del Mediterraneo andrà a disegnare nel centro Europa una grande Omega rovesciata, la classica figura barica di blocco con al centro una portentosa saccatura (in questo caso centrata proprio sull'Italia) e le alte pressioni ubicate a ovest ed a est. Ciò significa che sarà presente una cospicua porta sui settori settentrionali del territorio, ove le correnti nord atlantiche entreranno facilmente sulla Penisola mantenendo viva una certa instabilità che accompagnerà la parte finale di maggio.
Evoluzione
A seguire interverrà un rialzo delle temperature, ripristinando un profilo termico più consono al periodo, naturalmente senza anomalie eclatanti come quelle registrate nelle scorse settimane. Non necessariamente sarà però sinonimo di bel tempo, difatti l’assetto barico continentale riproporrà altre perturbazioni atlantiche che andranno ad insinuarsi nel cuore del Mediterraneo. Saranno frequenti le occasioni perturbate, con fenomeni localmente consistenti, a conferma di quella dinamicità primaverile più volte ricordata nei mesi passati.
In breve
I giorni che condurranno al weekend proporranno condizioni di maltempo in varie regioni d'Italia con piogge, temporali, grandinate e neve sui rilievi del Nord. Un sensibile miglioramento si osserverà già nella giornata di lunedì. Non sarà tuttavia molto efficace, perché un'altra vivace perturbazione farà il suo ingresso sul Paese.
Vortice instabile che rimarrà sino all'esordio estivo, con spiccata variabilità un po' dappertutto. Difficile individuare un periodo stabile risolutivo, tuttavia alcune proiezioni modellistiche indicano un rinforzo anticiclonico più convincente nel corso della prima settimana di giugno.