Il punto della situazione
L’ingrediente principale delle ultime ore è stato il vento. Nello specifico, a preoccupare maggiormente sono state le violente raffiche di foehn che hanno spazzato le regioni settentrionali ed in particolare Alpi, Prealpi e le pedemontane di Alto Adige, Lombardia e Piemonte.
Raffiche che in alcuni casi hanno superato i 130-140 chilometri all'ora in montagna e fino a 70-90 chilometri all'ora sulle pianure nel bacino del Po; da segnalare inoltre il forte maestrale anche sulla Sardegna, con punte superiori agli 80-90 chilometri all'ora. Andato invece parzialmente attenuandosi il garbino, il tipico vento favonico della catena appenninica, che nei giorni passati ha soffiato forte sul versante adriatico, dalla Romagna all'Abruzzo.
Cieli prevalentemente sereni hanno interessato un po’ tutte le aree peninsulari, con locali addensamenti solo lungo i versanti tirrenici, ma senza particolari fenomeni, e sulle Alpi di confine, ove invece non sono mancate moderate nevicate fin sotto i 1500 metri di quota, nelle aree più esposte ai venti settentrionali.
Analisi
La Penisola, pur in un contesto prevalentemente anticiclonico, si ritrova in un delicatissimo limbo con due differenti circolazioni atmosferiche ai lati: ad ovest l'anticiclone delle Azzorre, mentre ad est la profonda depressione fredda. Proprio quest’ultima, arrecando un considerevole maltempo in varie zone d'Europa, andrà ad estendersi ancor più a sud riuscendo a lambire nei prossimi giorni anche il Mediterraneo.
Grazie ad una sua blanda appendice, l'alta pressione manterrà lontane le perturbazioni più incisive, ma di contro funzionerà da scivolo per le impetuose correnti nord-occidentali.
Quadro pasquale
I primi effetti del mutamento barico si avvertiranno con l’erosione anticiclonica provocata dall'avanzamento del vortice freddo orientale. Un calo delle temperature già in queste ore ne è la prova, ma nei prossimi giorni, soprattutto nel fine settimana, si avvertirà un vero e proprio crollo, tant’è che in molte aree si perderanno oltre 10°C.
Analizzando gli ultimi aggiornamenti modellistici, il vero peggioramento delle condizioni meteo avrà inizio proprio tra sabato e domenica, con un fronte freddo in veloce transito da nord a sud. Maltempo che influenzerà pesantemente la giornata di Pasqua al centro-nord e Pasquetta al sud. Va detto però che la rapidità dell’onda perturbata porterà già le prime schiarite lunedì sui settori settentrionali della Penisola, ma in un contesto decisamente più freddo dell'attuale.
Tendenza
Il tempo del ponte pasquale costituirà purtroppo un breve assaggio della possibile tendenza del medio e lungo termine. Il contributo anticiclonico, seppur modesto, andrà difatti ad abbandonare totalmente subito dopo Pasqua l’areale italiano, lasciando campo aperto a crescenti apporti instabili dapprima di origine nordica, poi di natura atlantica più mite ed umida.
In breve
Quadro sostanzialmente stabile sino alle porte del weekend, quando inizierà ad affacciarsi una crescente nuvolosità di tipo medio-alto. Già nella giornata di sabato si potranno osservare i primi effetti della perturbazione settentrionale - preceduta inizialmente da venti di libeccio - che culminerà nella domenica pasquale, quando è atteso un vivace maltempo in rapido trasferimento da nord verso sud.
Le prime schiarite non tarderanno ad arrivare, divenendo a tratti anche molto ampie lunedì. Nonostante i cieli prevalentemente sereni, le temperature subiranno un forte calo, anche grazie alle sostenute correnti settentrionali.
La nuova settimana vedrà un perdurare della variabilità primaverile, con alternanza di parentesi soleggiate e fasi di maltempo atlantico a tratti molto vivaci.