Questa chiacchierata tra Ivano Valmori (Image Line) e Mariano Alessio Vernì (Silc fertilizzanti) prende purtroppo spunto dalla recente cronaca. L'esplosione dello scorso 4 agosto di un magazzino al porto di Beirut è stata amplificata da alcune migliaia di tonnellate di nitrato ammonico come già accaduto sia in altri siti produttivi sia in tragici attentati terroristici.

La gestione di alcuni tipi di concimi comburenti è già oggetto di norme specifiche (Seveso III, Restrizioni Reach, ecc.) ma dal prossimo febbraio si applicherà il Reg. (Ue) 2019/1148 che coinvolge l'intera catena distributiva.

Chiariamo che non si tratta delle quantità massime di precursori di esplosivi che si possono immagazzinare (a quello ci pensa la Seveso III) ma della possibilità o meno di poter vendere alcuni prodotti al pubblico. I concimi che contengono nitrato ammonico in percentuale superiore al 45,7% (si includono quindi i concimi binari e ternari con il 16% di azoto derivante da nitrato ammonico) si potranno vendere solo ad utilizzatori professionali e non sono previste deroghe per la vendita al pubblico.

La norma include sia altre materie prime per la produzione di fertilizzanti (acidi nitrico e solforico) sia altri concimi (nitrati di: potassio, sodio, calcio e magnesio). Le prime sono soggette, come il nitrato ammonico, a particolari restrizioni di vendita e si introduce un documento per raccogliere le dichiarazioni dei clienti a cui si cede il prodotto, mentre gli altri concimi vengono disciplinati al fine di segnalare eventuali transazioni sospette visto che si tratta sempre di sostanze, non necessariamente comburenti ma che amplificano le esplosioni.

Da febbraio 2021 dovremo attenderci significativi cambiamenti nella vendita al pubblico di alcuni concimi ma anche dei prodotti di largo consumo che ne contengono (ad esempio il ghiaccio istantaneo).

Buona visione.
 

 

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