E' stato presentato l'8 febbraio a Verona nell’ambito di Fieragricola 2008 l’XI Rapporto Nomisma sull’agricoltura Italiana. Nomisma ha voluto rilevare in modo dettagliato l’atteggiamento degli agricoltori nei confronti dei mezzi tecnici: agrofarmaci e fertilizzanti. Con cinque domande dirette rivolte al campione ha fotografato cosa pensano gli agricoltori di questi strumenti che rappresentano la condizione imprescindibile per garantire una competitività di lungo periodo alle imprese agricole italiane nonché all’intero sistema agroalimentare nazionale.

Le risposte hanno confermato un approccio positivo da parte degli utilizzatori nei confronti dei fertilizzanti, ma hanno soprattutto sottolineato la consapevolezza che anche l’utilizzo dei mezzi tecnici deve fare i conti con la globalizzazione del mercato (la metà della produzione mondiale di concimi viene consumata in Cina, India e Sud Est asiatico – v. fig. Fonte IFA) e la ricerca dell’eccellenza attraverso le produzioni di qualità. Tra i punti di forza dei fertilizzanti, oltre al fatto, scontato, che essi sono in grado di aumentare le rese colturali, quasi un terzo degli intervistati riconosce che quei prodotti giocano un ruolo importante per quel che riguarda il miglioramento della qualità del prodotto agricolo finale. Questo a dimostrazione che il sistema agroalimentare italiano è sempre più indirizzato verso la qualità e la sicurezza alimentare. 

Un dato altrettanto importante che emerge dallo studio è che più del 45% degli intervistati è consapevole che la riduzione dell’uso dei fertilizzanti comporterebbe un impoverimento della fertilità del suolo con pesanti ripercussioni sulla produttività  (un calo fino al 50%).  

“Siamo molto soddisfatti di questi primi risultati dell’inchiesta. - ha commentato Narciso Salvo di Pietraganzili, Presidente di Assofertilizzanti, l’Associazione di Federchimica che raggruppa le più importanti imprese italiane del settore – Lo studio di Nomisma ci ha consentito un’importante analisi del mercato anche in termini di bisogni dell’agricoltore. 

Infatti, quello che in un primo momento potrebbe essere considerato un punto di debolezza – il 22% degli intervistati ha difficoltà nello stabilire corrette quantità – diventa per Assofertilizzanti un impegno ad intraprendere e a sostenere azioni sul territorio. Mi riferisco in particolare all’ambito della formazione anche in vista delle condizionalità previste dalla UE per il sostegno all’agricoltura”.