Il cancro batterico dell’Actinidia (Pseudomonas syringae pv. actinidiae) è il principale fattore limitante per la coltivazione del kiwi sia a polpa verde (A. deliciosa), sia a polpa gialla (A. chinensis).
In Italia la prima segnalazione risale al 1992, nel Lazio sulla cultivar Hayward, ma è a partire dal 2008 che la malattia ha cominciato a destare grande preoccupazione. Si è diffusa rapidamente e con notevole aggressività, interessando il Lazio nelle provincie di Latina e di Roma, l’Emilia-Romagna soprattutto le provincie di  Ravenna e Forlì, fino colpire il Veneto, il Piemonte e, più recentemente, la Calabria.

Tra i più efficaci metodi di controllo possiamo annoverare quelli che prevengono la crescita epifitica del batterio e riducono così la probabilità che questo riesca a penetrare all’interno della pianta. Un’altra efficace modo per controllare la malattia è quello di incrementare le difese naturali della pianta stessa rendendola così maggiormente resistente alle infezioni. I prodotti a base di rame appartengono alla prima categoria e rappresentano, attualmente, il principale mezzo di contenimento della malattia. Invece, alla seconda categoria appartengono gli induttori di resistenza che rafforzano i meccanismi di difesa regolati dall’acido salicilico (SAR).

I ricercatori dell'Università di Bologna hanno svolto ricerche atte a valutare l'efficacia di alcune sostanze naturali contro la Psa ottenendo buoni risultati.

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