Il Sistri, sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, dovrebbe essere pienamente operativo dal 1 gennaio 2011. Ma, ad avviso di Confagricoltura Fedagri-Confcooperative, serve un periodo di adeguamento e vanno chiariti i punti dubbi della normativa che, oltretutto, deve tener conto delle specificità agricole.

Confagricoltura fa un esempio concreto riguardante le imprese agricole: gli adempimenti a loro carico richiedono la massima semplificazione e chiarezza, nonché particolari adattamenti, come nel caso del trasporto con trattrici dei propri rifiuti; ciò perché non è consentito su questi veicoli, che sono strumenti essenzialmente di lavoro, l'installazione a bordo di stabili e aggiuntivi dispositivi elettronici.

A tal proposito Confagricoltura e altre organizzazioni agricole, rendendosi interpreti delle numerose difficoltà incontrate dalle proprie imprese, hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio e al ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo per sollecitare un provvedimento di estensione di almeno un anno del periodo di sperimentazione del sistema.

Spiega una nota di Palazzo Della Valle: "Alcune rigidità onerose sono state attenuate: ad esempio, sono esclusi dall'iscrizione al sistema i conferimenti di rifiuti sino a 100 kg annui. Ma questo non è sufficiente. Occorre consentire alle imprese e agli operatori di disporre dei dispositivi elettronici necessari, nonché di familiarizzare con essi attraverso un adeguato periodo di formazione e sperimentazione".

Anche Fedagri-Confcooperative ha preso parte all'iniziativa per chiedere che il periodo di sperimentazione per adeguarsi al Sistri venga prorogato almeno a tutto il 2011.

"L'entrata in vigore, a partire dal primo gennaio 2011, del nuovo sistema informatico della tracciabilità dei rifiuti - afferma Maurizio Gardini, presidente di Fedagri-Confcooperative - desta non poche preoccupazioni alle cooperative agricole ed ai loro soci. Sono ancora numerose, infatti, le problematiche tecniche legate all'utilizzo del nuovo sistema che gli operatori hanno riscontrato, mentre permangono tuttora non pochi dubbi interpretativi sulla normativa in materia".

"Il timore - spiega Gardini - è che a partire dal prossimo anno le aziende agricole, soprattutto quelle di piccole dimensioni, si vedano costrette ad utilizzare un sistema informatizzato complicato e non ancora perfettamente collaudato, con il rischio non solo di essere sanzionate incolpevolmente ma anche di dover assicurare la tracciabilità del rifiuto sia con il nuovo metodo informatico sia con il vecchio modello cartaceo, dedicando così a questi adempimenti il doppio del tempo attuale".