"La nuova normativa è inutilmente ed ulteriormente penalizzante perché introduce nuovi criteri che andrebbero a limitare la commercializzazione di agrofarmaci appena analizzati e definiti sicuri dai massimi esperti europei, usati da sempre e in sicurezza in agricoltura". Lo ha sostiene Agrofarma, Associazione nazionale imprese agrofarmaci, in merito all’approvazione definitiva da parte del Consiglio dei ministri europeo del Regolamento che sostituirà la Direttiva 91/414 e che aggiunge nuove limitazioni alla commercializzazione degli agrofarmaci.
 
"Il mancato impiego di questi prodotti - continua l'Associazione - causerà sostanziose perdite di raccolti e questo va in direzione opposta rispetto a quanto richiesto dalla Fao: un aumento del 70% della produzione agricola entro il 2050 dato il previsto aumento del 40% della popolazione. Per rispondere alle future sfide dell’aumento della popolazione, è necessario tenere in considerazione le valutazioni scientifiche che dimostrano la sicurezza di questi prodotti e che soddisfano anche i dettami del principio di precauzione: il Regolamento, a dispetto del suo intento, finirà per creare difficoltà ulteriori e di portata internazionale".
 
“Non possiamo ignorare l’appello della Fao – afferma Luigi Radaelli, presidente di Agrofarma – partendo dalla consapevolezza che proprio dall’agricoltura deve venire una risposta decisiva alla crescente domanda mondiale di prodotti alimentari. Determinate restrizioni possono diventare un serio ostacolo, sia per le difficoltà reali che creano ad un necessario aumento della produzione, sia per ulteriori importanti investimenti in innovazione”.