La crisi di Governo? Per la Cia - Agricoltori Italiani "Non è tempo per crisi di Governo. La fase di emergenza che attraversa il Paese ha bisogno di provvedimenti urgenti e straordinari, prima di tutto per risolvere la questione energetica, su cui l'agricoltura è pronta a fare la sua parte attraverso l'ulteriore sviluppo del fotovoltaico sui tetti agricoli, concorrendo a ridurre la dipendenza dall'estero. Ma deve essere superato il limite dell'autoconsumo, che rischia di circoscrivere fortemente la portata degli interventi" è scritto in una nota di Cia - Agricoltori Italiani, lanciata venerdì scorso e dove si annuncia: "il presidente nazionale di Cia - Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ha scritto una lettera al premier Mario Draghi e ai ministri competenti, Stefano Patuanelli (Politiche Agricole), Roberto Cingolani (Transizione Ecologica), Daniele Franco (Economia e Finanza) e Giancarlo Giorgetti (Sviluppo Economico) chiedendo un'azione forte del Governo a Bruxelles per rimuovere l'ostacolo". Una rimozione che per il presidente Fini è rappresentata da una modifica delle norme europee vigenti, agendo sul Regolamento Ue del Temporary Framework.

 

L'approvvigionamento energetico, scrive Fini, "rappresenta indubbiamente uno snodo cruciale" per l'Italia, "la forte contrazione delle forniture di gas operata dalla Russia pone forti interrogativi sull'impatto che avrà sulla tenuta economica e sociale del Paese e alimenta tenaci spinte per un ritorno alle centrali a carbone per produrre energia", con effetti che sarebbero "devastanti sul piano ambientale".

 

Leggi anche

Governo, rilancio sul Parco Agrisolare da 1.500 milioni


In questo senso, "bene ha fatto il Governo a inserire nel Decreto Legge 50/2022, ora Legge dello Stato, una misura programmatica indirizzata a incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili del settore agricolo", continua il presidente di Cia, "tuttavia vi è un'evidente propensione a incentivare solo impianti dimensionati sui consumi aziendali, tralasciando di considerare aspetti fondamentali legati alla sostenibilità delle stesse imprese agricole, e quindi alla loro capacità di continuare a produrre alimenti, all'attenzione verso l'ambiente, alla necessità di aumentare rapidamente l'autoapprovvigionamento energetico da fonti rinnovali che potrebbe scongiurare, tra l'altro, azioni" future "di contenimento dei consumi energetici".

 

La "propensione" cui fa cenno il presidente di Cia è in realtà legata al vincolo posto dall'articolo 14 del Regolamento Ue 702/2014 che non vieta la finanziabilità di tali impianti oltre la soglia dell'autoconsumo, ma pone questo limite solo per evitare la notifica a Bruxelles per gli aiuti di Stato quando trattasi di attività "strettamente connessa alla produzione agricola". La Ue ammette che si possano finanziare impianti eccedenti tale limite, ma lo Stato membro deve notificarli a Bruxelles e la Commissione Ue può a sua volta autorizzarli o meno.


Ma pur di avviare le procedure di selezione dei progetti il Governo è stato costretto ad inserire il vincolo dell'autoconsumo, visto il primo no espresso dalla Commissione al tentativo di notifica sostenuto dall'Italia, politicamente e giuridicamente rafforzato dal Decreto Legge su Energia e Investimenti.

 

La preoccupazione di Cia, si legge nella missiva al premier, "è alimentata dal Decreto Mipaaf, recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale e che disciplina la misura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza legata ai Parchi Agrisolari con risorse per 1,5 miliardi a favore delle imprese agricole e dell'agroindustria" nel quale "viene confermato il limite dell'autoconsumo". 

 

Leggi anche

Parco Agrisolare, pubblicato il Decreto di attuazione

 

Ma "senza un rapido intervento da parte dei ministeri competenti" su questo punto, il provvedimento avrà "un effetto limitato e circoscritto e non produrrà gli effetti attesi, con gravi ripercussioni per il settore agricolo e per il processo di transizione ecologica che il Paese ha intrapreso".

 

Anche se, va comunque ricordato che proprio il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli aveva detto innanzi ai parlamentari di Camera e Senato lo scorso 22 giugno - come riportato da AgroNotizie -  che il bando sarebbe stato rivisto e che contava di cambiarlo entro gennaio 2023, dovendo trovare il tempo per risolvere le divergenze con Bruxelles.

 

Ma questa fase emergenziale, ribadisce Fini, "richiede interventi urgenti, straordinari, possibilmente strutturali, orientati a rispondere contemporaneamente alle esigenze di specifici settori economici e ai bisogni e esigenze dell'intero Paese". Il settore agricolo "è pronto a fare al sua parte consapevole che, agendo rapidamente sul piano della produzione energetica da fonti rinnovabili, si può realizzare un sistema virtuoso tale da rendere le imprese agricole sostenibili sul piano economico e protagoniste di una sostenibilità ambientale e sociale a beneficio delle comunità rurali e dell'intero sistema Paese".

 

Per questo il presidente di Cia chiede a Draghi "una forte iniziativa politica sua e del Governo nei confronti della Commissione Europea, affinché modifichi rapidamente le norme sugli aiuti di Stato in agricoltura previste dal Quadro Temporaneo e consenta il riconoscimento di aiuti alle imprese agricole che realizzano sui tetti delle proprie strutture produttive impianti fotovoltaici della potenza superiore all'autoconsumo" e, allo stesso tempo, auspica un confronto diretto e urgente "su queste tematiche e sulla situazione più complessiva in cui versa il settore agricolo"