Su questo aspetto Confagricoltura si è attivata prontamente chiedendo al governo, al ministro dell’Agricoltura e al Parlamento un ripensamento della misura che penalizza irrimediabilmente gran parte della green economy agricola, pregiudicando la sopravvivenza delle iniziative in essere su fotovoltaico, biomasse e biogas.
A fronte dell’obiettivo prioritario di evitare l’introduzione dell’ennesima norma con effetti retroattivi si è riusciti, per ora, a limitare l’impatto della norma sul settore. Con la nuova formulazione del comma 1 dell’art. 22 del provvedimento di conversione in legge del Dl 66/14 la tassazione – osserva Confagricoltura - viene limitata ai corrispettivi relativi alla valorizzazione dell’energia ceduta; ed è confermato il reddito agrario per la produzione di energia corrispondente ad una potenza di 200 kW per il fotovoltaico e di 300 kW per il biogas e le biomasse.
“La modifica introdotta va prevista anche per gli anni successivi – conclude Confagricoltura -. Le imprese agroenergetiche hanno necessità di stabilità e di certezze, per assicurare un futuro alle rinnovabili agricole che stanno dando un grande contributo alla diminuzione delle emissioni e, più in generale, alla tutela dell’ambiente".
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Fonte: Confagricoltura