"Credo sia ingiusto il principio per il quale vengano finanziati con risorse pubbliche impianti che vanno a incidere drasticamente sul ciclo alimentare. Attività che hanno decoro e valenza che riconosciamo, ma che non possono rientrare nel novero di quelle che dobbiamo sostenere. Non dobbiamo sostenere le speculazioni in agricoltura, che peraltro hanno creato quelle distorsioni di mercato che tutti conosciamo".
E' quanto ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava, nel corso della tavola rotonda organizzata a conclusione del convegno 'Biogas in Lombardia, numeri e impatti', che si è tenuto ieri 26 settembre all'Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli. Al momento di confronto hanno partecipato Fortunato Trezzi (Coldiretti Lombardia), Antonio Boselli (presidente Confagricoltura Lombardia), Roberto Cavaliere (presidente Copagri Lombardia) e Mario Lanzi (presidente Cia Lombardia).

Il progetto 'Eco-Biogas'
Nel corso del convegno sono stati illustrati i risultati del progetto 'Eco-Biogas', finanziato nell'ambito del Programma regionale di ricerca in campo agricolo 2010-2012 e realizzato in collaborazione tra l'Università di Milano, Confagricoltura e Coldiretti regionale.
"Il problema principale, al di là degli aspetti ambientali - ha detto Fava - è la competizione che si è creata per il valore di affitto dei terreni agricoli, a tutto vantaggio dei produttori e dei gestori degli impianti contro i produttori agricoli. Cifre che si attestano tra i 1500 e i 2000 euro all'ettaro per affitti che l'agricoltore non potrebbe sostenere, stante la difficoltà a remunerare la produzione stessa".

Settore in crescita
"I numeri che emergono ci dicono che l'interesse per questo mercato è rilevante. Stiamo parlando di un segmento in prospettiva sempre più importante, ciò non toglie che occorrano regole diverse". Perché non sia un'alternativa in concorrenza con la mission principale del primario. "Credo che il futuro di questa tecnologia - ha proseguito Fava - sia legato all'utilizzo prevalente di matrici diverse da quelle usate finora. Togliere prodotti al ciclo alimentare per destinarli a produzioni energetiche di questo tipo è sconveniente.
Il biogas si dovrà sempre più concentrare su tutto ciò che non è diversamente riutilizzabile e che può trovare valenza per l'integrazione delle imprese agricole; in ogni caso non dovrà rappresentare un'opzione in competizione con le finalità primarie dell'impresa stessa
".

Le misure del Psr
"Stiamo lavorando - ha concluso l'assessore - per introdurre elementi nel prossimo Psr, che presenteremo il 23 ottobre, che vanno nella direzione di modalità che escludano utilizzo delle materie prime in questi impianti; potremo mantenere finanziamenti per la realizzazione degli impianti, condizionandoli al fatto che non vadano a incidere sostanzialmente sul ciclo agrozootecnico lombardo, che già soffre di suo".