"Il Governo ha presentato i contenuti dei provvedimenti senza aver prima sentito le Associazioni di categoria, nonostante le recenti rassicurazioni del sottosegretario al Mise De Vincenti e del capo dipartimento Senni, in occasione della prima riunione degli Stati generali delle Rinnovabili". Queste le dichiarazioni in un comunicato congiunto di Anev, Aper eIses Italia che lamentano di non essere state ascoltate in merito ai decreti attuativi del D. Lgs. 28/2011 prima dell'invio alla Conferenza unificata Stato Regioni e all'Aeeg per i pareri di competenza.
Le Associazioni scriventi -si legge nella nota-, che chiedono al Governo un confronto trasparente sull'adozione dei decreti attuativi attesi da oltre sei mesi, avevano già organizzato un incontro con i ministeri competenti per il 18 aprile prossimo, per confrontarsi in modo costruttivo sui nuovi meccanismi di sostegno al comparto delle energie rinnovabili per i prossimi anni.
Il settore delle rinnovabili che meriterebbe, secondo le Associazioni, una visione più lungimirante per continuare a sostenere la crescita e lo sviluppo del Paese. Oltre alla conferenza stampa di presentazione, organizzata senza il preventivo confronto tecnico concordato con gli operatori, le Associazioni fanno notare con disappunto che se i provvedimenti venissero adottati non consentirebbero di passare dal 26% al 35% di energia elettrica da fonti rinnovabili (nel 2020), ma rischierebbero di invertire la tendenza.
Non sono state previste misure di semplificazione per ridurre gli 'extra costi' della burocrazia, al contrario - conclude il comunicato - sono stati introdotti meccanismi quali le aste, i contingenti annuali di potenza per i nuovi impianti e per i rifacimenti di quelli esistenti, l'introduzione dei registri anche per i piccoli impianti, l'imposizione di gabelle aggiuntive per il funzionamento del Gse, oltre a livelli di incentivazione insufficienti. A questa situazione si aggiunge anche il rinvio del pagamento dei Certificati verdi riferiti alla produzione elettrica effettivamente immessa in rete negli anni passati.
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Fonte: Ises Italia