Mitigare i cambiamenti climatici mediante l’attività agricola impone il riconoscimento del ruolo che i terreni possono avere, non solo come “substrati” per la produzione ma anche come serbatoi di carbonio.
La cosiddetta strategia europea '2020', ridurre le emissioni del 20% entro il 2020, dà un ruolo preminente alla sostenibilità come motore dello sviluppo economico. Per l’uno e l’altro motivo gli agricoltori stanno rispondendo concretamente alle opportunità delle agroenergie e delle rinnovabili con i progetti di investimento realizzati.
L’incontro alla Fiera di Padova di venerdì 11 Febbraio alle ore 9, quando tutte le componenti del mondo agricolo veneto si ritroveranno per definire assieme all’assessore Franco Manzato l’Agenda delle priorità dopo il 2013, data della nuova Pac, affronterà anche queste tematiche, che sono state al centro del seminario “Sistemi agricoli e forestali, ambiente e produzioni di beni pubblici”, il terzo dei cinque che hanno anticipato, o se vogliamo preparato, il meeting della settimana prossima.
Coordinato da Andrea Povellato dell’Inea, l’approfondimento con esperti di settore, università, Regione e Veneto Agricoltura ha segnalato ad esempio che nel comparto zootecnico l’utilizzo di piani alimentari può portare alla riduzione dell’azoto nelle deiezioni.
Riguardo al rischio dell’abbandono dell’attività agricola, servono interventi a livello regionale.
Il 2011 è l’anno internazionale delle foreste: il settore forestale, spesso trascurato anche dalla stessa Pac e nei Psr, Piani di sviluppo rurale, è fondamentale per la mitigazione dei cambiamenti climatici.
Infine la biodiversità (2010, anno internazionale della biodiversità): il settore primario è indispensabile per arricchire la variabilità sia genetica che degli habitat con l'introduzione di nuovi sistemi di coltivazione e allevamento.
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Fonte: Veneto Agricoltura