La precedente rilevazione, avvenuta nel 2014, evidenziava una sostanziale stabilità, ad eccezione del coriandolo sulla cui performance hanno inciso la forte domanda da parte dai paesi asiatici e le caratteristiche della coltura che non mostra particolari esigenze.
"L’esito dell’indagine conferma l’attività di moltiplicazione delle sementi ortive ed aromatiche come segmento di punta dell’intero settore sementiero nazionale" ha commentato Nicola Santini, presidente della sezione ortive di Assosementi.
"Il buon risultato poggia su una solida base, costituita dall’elevata professionalità delle ditte operanti nel comparto, la presenza nel nostro paese di molte aree particolarmente vocate a questo tipo di produzione e l’adozione di leggi specifiche da parte di alcune regioni per tutelare e favorire lo sviluppo dell’attività di moltiplicazione" ha puntualizzato Santini.
"Assosementi cerca di informare e sensibilizzare le amministrazioni locali affinché accrescano il proprio grado di attenzione e di supporto per le produzioni sementiere" ha concluso Santini.
L’indagine Assosementi evidenzia una ripartizione regionale dell’attività di moltiplicazione che vede ancora una volta in testa l’Emilia-Romagna con quasi 13.000 ettari dedicati, seguita da Marche (circa 9.000 ettari), Puglia (4.200) e Molise (circa 2.700).
Entrando più in profondità nei dati raccolti, tra le specie aromatiche spicca l’elevata crescita di rucola (910 ettari destinati alla moltiplicazione, +78% rispetto al 2014), mentre sul fronte delle ortive emergono il ravanello (2.000 ettari, +22%) ed il pisello (1.700 ettari, +45%).
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Fonte: Assosementi