Nel rispetto di questa filosofia aziendale, volta anche ad offrire sempre e solo il meglio ai propri consumatori, con il desiderio di aumentare costantemente la qualità dei prodotti, la responsabilità nella filiera produttiva, garantendo all'azienda una crescita sana e sostenibile, Loacker ha avviato nella Maremma Toscana il progetto "Nocciole in Toscana".
Partito nel 2011, è stato presentato lo scorso 21 ottobre 2016 a Grosseto presso la Tenuta Val delle Rose, da Andreas Loacker, responsabile della Ricerca e sviluppo dell'azienda, davanti alle cariche politiche della Regione Toscana: il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, il sindaco di Orbetello Andrea Casamenti e l'assessore all'Agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi.
Presenti, inoltre, il direttore marketing Loacker International, Dejakum Hans-Peter e la project leader Wanda Hager. "Tutti noi della famiglia Loacker abbiamo da sempre creduto in questo progetto che ha lo scopo di poter offrire ai nostri consumatori un prodotto italiano di altissima qualità, di cui possiamo garantire la tracciabilità di tutta la materia prima utilizzata. Il nostro obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno aziendale di nocciole italiane e di creare una filiera tracciabile e sostenibile" ha dichiarato Andreas Loacker.
La nocciola rappresenta, da sempre, per Loacker una delle materie prime fondamentali per la produzione dei suoi wafer.
Tuttavia, il mercato della nocciola è dominato dalla Turchia, che produce circa il 70% delle nocciole mondiali e che ne condiziona fortemente il prezzo.
Anche se la nocciola italiana risulta essere la più pregiata a livello qualitativo, l'Italia si assesta al secondo posto con una fetta del 14% circa. Per questo motivo la disponibilità di nocciole per le aziende che utilizzano esclusivamente prodotto italiano, è fortemente limitata ed il prezzo molto altalenante.
Da qui nasce il progetto a lungo termine "Nocciole in Toscana" che ha individuato nella Maremma grossetana, una potenziale nuova area di coltivazione del nocciolo.
Operativamente i lavori sono iniziati nel 2014 con la messa a dimora dei primi 50 ettari di noccioleto e di circa 25.300 piante, nell'azienda agricola Loacker Tenuta Corte Migliorina situata nel comune di Orbetello, in località Fonteblanda, la quale si pone non solo come centro di produzione, ma anche come centro sperimentale e di supporto agli agricoltori locali per implementare le migliori pratiche agronomiche.
Presenti alla conferenza stampa anche i primi cittadini di Grosseto e Orbetello che hanno ringraziato la famiglia Loacker-Zuenelli per aver scelto la Maremma come culla per questo progetto di alta riqualificazione locale. "Il territorio grossetano ha, da sempre, una vocazione agricola profonda che è anche identitaria" ha commentato Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto.
"Tuttavia il settore ha risentito della crisi forse con più drammaticità rispetto ad altri. Quindi, un brand importante come Loacker che decide di investire su questo angolo di Maremma è da considerarsi un fatto importante non solo perché terreni incolti vengono riconsegnati alla produzione, ma anche e soprattutto perché è un'attenzione per una realtà, come quella maremmana, impegnata nella qualità e nella tipicità dell'agroalimentare".
"Ringraziamo la famiglia Loacker per aver scelto il nostro territorio per questo importante progetto. Per il comune di Orbetello è una grandissima occasione, non solo di visibilità per il territorio ma anche di stimolo per l'agricoltura di tutto il comprensorio. Per un comune come il nostro, che ormai vive di turismo e di agricoltura, iniziative imprenditoriali di tale entità ed importanza non possono far altro che estremo piacere" ha affermato Andrea Casamenti, sindaco di Orbetello.
Anche la Regione Toscana ha espresso il proprio apprezzamento per il progetto "Nocciole in Toscana" attraverso le parole dell'assessore all'Agricoltura della Regione Marco Remaschi: "L'interesse di Loacker, a concentrare un polo produttivo in Maremma è certamente un attestato al valore delle nostre terre e di chi ci opera. Ma nello specifico voglio sottolineare soprattutto due aspetti: innanzitutto è un progetto innovativo a 360 gradi, e quindi di stimolo per l'agricoltura di tutta l'area; inoltre è un progetto che interessa un settore, quello delle filiera della nocciola toscana, che sta destando sempre maggiore interesse da parte della produzione internazionale".
Dal 2012 ad oggi, Loacker ha investito circa 6 milioni di euro nella propria tenuta di circa 210 ettari, di cui 170 ettari dedicati alla coltivazione delle nocciole.
I maggiori investimenti sono stati sostenuti per la preparazione del terreno, selezione ed acquisto delle piante e messa a dimora delle stesse, impianto di irrigazione all'avanguardia completamente automatizzato e gestibile a distanza con i migliori materiali di provenienza italiana, pozzi e bacino di raccolta, infrastrutture sia tecniche che abitative.
Per gli anni 2017-2018 verranno investiti circa 6 milioni di euro per la coltivazione propria in territorio toscano o zone limitrofe, sempre con l'obiettivo di soddisfare il proprio fabbisogno di nocciole italiane.
In ultimo, Loacker si è impegnata con l'Università la Tuscia di Viterbo a co-finanziare un progetto scientifico dedicato alla nocciola che sarà caratterizzato da sessioni di ricerca sul campo, precisamente all'interno della tenuta Loacker.
Impatto sulla produzione di nocciole in Italia
A completamento del piano strategico 2020-2025, Loacker prevede un fabbisogno di nocciole totale di circa 3.500 tonnellate di prodotto sgusciato (questo solo tramite i progetti standard senza tenere conto di progetti di innovazione che faranno comunque parte del grande progetto Nocciole) e quindi di circa 7.800 tonnellate di prodotto con guscio.
Stando alle cifre ufficiali del 2015-2016, la produzione italiana di nocciole si aggira attorno a 130mila tonnellate. Il progetto Loacker rappresenterà quindi circa il 6% di potenziale crescita della produzione nazionale.