Il contratto quadro sottoscritto nel dicembre 2013 fra le aziende sementiere rappresentate da Assosementi ed i moltiplicatori di sementi, riuniti nel Coams, ha infatti introdotto la possibilità di utilizzare quale valore per la liquidazione del prodotto in natura consegnato alle aziende sementiere, in alternativa al prezzo fissato settimanalmente dalla Borsa di Bologna o ad un prezzo già prefissato alla firma del contratto di coltivazione, il cosiddetto prezzo interprofessionale, individuato a consuntivo dall’apposito Comitato.
Per il raccolto 2014 di seme di erba medica il prezzo indicativo interprofessionale è stato fissato in 3,20 euro al kg di prodotto pulito, al netto cioè di ogni tara e scarto. Per il raccolto 2015, cioè per i nuovi contratti, il Comitato ha poi stabilito un a congruo cconto, che secondo il contratto quadro va corrisposto entro 60 giorni dal ritiro della produzione, pari a 1,25 euro per kg di prodotto pulito.
“Sono soddisfatto del lavoro svolto in soli tre mesi dal Comitato interprofessionale sementi di foraggere - ha commentato il coordinatore dello stesso Comitato, Luigi Ferri - In concomitanza peraltro di una campagna difficile, tra produzioni insoddisfacenti e tensioni sui prezzi, il confronto fra aziende sementiere ed agricoltori moltiplicatori ha permesso di inquadrare il contesto del mercato e poi di individuare un prezzo finale di riferimento per l’erba medica, la specie foraggere più prodotta in Italia e di maggiore pregio. Siamo coscienti che come primo anno dell’accordo quadro, il prezzo interprofessionale troverà scarsa applicazione, perché molti contratti non avevano previsto questa opzione, tuttavia rappresenta un punto di partenza”.
Il presidente del Coams, Giovanni Laffi, ha invece sottolineato che “la nuova opportunità assicurata dal prezzo interprofessionale deve stimolare gli agricoltori ad un maggiore impegno per qualificare e valorizzare le proprie produzioni, che deve necessariamente passare attraverso la sottoscrizione di contratti di moltiplicazione ed il loro pieno rispetto, in collaborazione con le aziende sementiere e le organizzazioni di categoria”.
Secondo i dati ancora provvisori del Cra-Scs (l’ex Ense), per il raccolto 2014 sono stati ammessi alla certificazione ufficiale circa 17.700 ettari di superficie, un migliaio in meno rispetto alla campagna precedente. L’andamento stagionale particolarmente piovoso ed avverso ha inoltre penalizzato il raccolto, per cui ci si aspetta a consuntivo una produzione di seme ufficialmente certificata nettamente inferiore alle 9.100 tonnellate del raccolto 2013.
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Fonte: Assosementi