Diversi protagonisti del mondo risicolo italiano - Cra, Enr, Airi, Sfr, le Organizzazioni degli agricoltori e le società sementiere - hanno sottolineato ad una nutrita platea di tecnici e agricoltori il ruolo dell'innovazione varietale e della certificazione delle sementi nella filiera del riso. Le aziende sementiere hanno poi presentato le novità varietali che introdurranno sul mercato con le prossime semine, mentre il dibattito successivo ha portato ad approfondire le attese legate all'applicazione della nuova Pac 2015-2020.
"Il settore risicolo italiano ha una posizione di leadership in Europa, non solo nella produzione destinata al consumo, ma anche nella ricerca varietale e nella moltiplicazione di sementi - ha dichiarato Massimo Biloni, coordinatore del Gruppo riso di Assosementi – Grazie al miglioramento genetico è stato possibile infatti iscrivere nel Registro italiano oltre 70 nuove varietà negli ultimi dieci anni, caratterizzate da una maggiore resistenza alle malattie e da una migliore costanza di produzione e qualitàtanto che ben il 44% della superficie investita a riso nel 2013 era occupata da varietà registrate da non più di 5 anni ed il 27% da varietà di non oltre 15 anni".
"Questa supremazia è tuttavia oggi minacciata dalle crescenti importazioni da Paesi terzi e dalle incertezze verso la coltura che spingono i risicoltori a trascurare una corretta scelta dei mezzi tecnici, mettendo a repentaglio la qualità, la tracciabilità e la sostenibilità del riso italiano" ha detto Biloni.
"Dopo la soppressione degli aiuti accoppiati Pac alla coltura del riso ed alla produzione di sementi è infatti diminuito il ricorso alla semente certificata - ha spiegato Biloni - Nella campagna 2013 la quota di granella aziendale impiegata come seme ha raggiunto il 20%, aumentando significativamente il rischio della presenza del temibile nematode Aphelencoides besseyi che affligge le risaie".
"La ricerca varietale nazionale si sostiene con il commercio e l'impiego delle sementi certificate - ha sottolineato Biloni - Le aziende sementiere appoggiano pertanto le proposte che tendono ad individuare nella nuova Pac 2015-2020 una forma di aiuto accoppiato per sostenere maggiormente la coltura, ma chiedono che questa misura sia legata all'utilizzo di semente certificata, l'unico mezzo che difende gli investimenti e fornisce precise garanzie di origine, identità e qualità delle produzioni".
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Fonte: Assosementi