Nella ricerca varietale applicata l’industria sementiera svolge un ruolo attivo, è l’anello di congiunzione tra la ricerca di base portata avanti dalle istituzioni pubbliche e il mondo produttivo.
Assosementi condivide le preoccupazioni per le poche risorse che l’Italia destina alla ricerca agricola, così come le istanze per rilanciarla per fare fronte a tutte le nuove sfide in termini di aumento della popolazione mondiale, modifica delle abitudini alimentari e cambiamenti climatici
”.
Queste le parole riportate in una nota dell'Associazione italiana sementi.

Secondo i dati forniti, i risultati della ricerca varietale hanno permesso negli ultimi 50 anni di raddoppiare il potenziale produttivo dei frumenti, con un incremento nelle rese di circa 1 q.le ogni tre anni. Oggi la produzione media di frumento tenero ha raggiunto in Italia i 60 q.li  contro i 30 q.li ettaro degli anni ‘60”.

Le aziende sementiere destinano alla ricerca e alla sperimentazione varietale risorse importanti, che in certi settori raggiungono e superano il 20% della cifra d’affari. Vi è – spiega Davide Bacilieri, presidente della sezione Costitutori varietà vegetali di Assosementi – la necessità di una maggiore attenzione verso il contrasto alle illegalità e il rispetto della proprietà intellettuale, uno strumento che anche la Fao giudica importante per accelerare lo sviluppo economico e il benessere sociale e culturale di molte aree geografiche, anche in via di sviluppo”.

Le aziende sementiere italiane si impegneranno per migliorare le collaborazioni, sia con le istituzioni di ricerca pubblica, che con le organizzazioni dei produttori e le amministrazioni, per far sì che aumentino conclude Bacilieri – le risorse complessivamente dedicate alla ricerca in italia, anche grazie a formule innovative che attraverso accordi interprofessionali coinvolgano le produzioni agricole destinate al mercato”.