Quando si dice "metterci il cuore" si pensa subito alla passione grazie alla quale si diventa capaci di trasformare qualcosa di per sé già buona in qualcosa di eccellente. Vale per una ricetta come per un'opera d'arte, come pure ha i medesimi effetti su un chirurgo o un imbianchino. Anche in agricoltura si può operare restando nel mucchio, oppure metterci quel qualcosa in più e diventare eccellenti. Quando poi si tratta di pomodori "cuore di bue" questo concetto vale doppio.
Syngenta è una realtà che ormai nel mondo del pomodoro ha già dimostrato di possedere un know-how di eccellenza, sia in termini di genetica sia di mezzi per la difesa. E da un'eccellenza di tipo culturale non stupisce quindi che possano derivare eccellenze di tipo colturale.
Il 27 settembre scorso, in occasione del MacFrut di Cesena, una commissione esaminatrice composta da esperti del settore ha conferito a Syngenta per il secondo anno consecutivo
il Tomato Excellent, un premio che inserisce Arawak nel novero delle migliori varietà di pomodoro sul mercato.
I criteri presi in considerazione sono molteplici, spaziando dalle caratteristiche organolettiche all'adattabilità al territorio, dalle resistenze genetiche alla competitività commerciale nazionale e internazionale. Un pomodoro che esalti al contempo i valori di una pregevole varietà locale e quelli di varietà innovative, capaci di imporsi sui mercati globali.
 
La tradizione nel Dna
 
I pomodori "cuore di bue" sono uno dei pilastri su cui si poggia la tradizione orticola e alimentare italiana. Proprio in tal senso, Arawak recupera le caratteristiche originarie di questa tipologia di prodotto, integrandole con nuove doti di resistenza, vigoria e resa che lo rendono funzionale alle richieste sia della produzione, sia delle filiere.
Arawak è un ibrido adatto a ogni tipo di trapianto, presentandosi con una pianta di vigore medio e dallo sviluppo equilibrato, capace di fornire pomodori dalla pezzatura uniforme e di ottima qualità.
L'allegagione risulta buona su tutti i palchi fiorali, massimizzando in tal modo la resa unitaria potenziale.
Dal punto di vista del consumatore Arawak soddisfa sia l'occhio, sia il palato. La forma e la colorazione sono quelle più tipiche del  "cuore di bue" e il sapore è delicatamente dolce e poco acido.