Cambiano le esigenze dei consumatori e cambiano le richieste del mercato. In quest'ottica, chi si affaccia sul mercato dell’anguria, si può accorgere di una importante novità: un cocomero dolce, croccante, a polpa rossa, possibilmente senza semi, ma di soli 2-3 Kg di peso. Secondo i dati Istat, 1/4 delle famiglie europee è costituito da single, il 31,6% delle famiglie italiane non ha figli mentre il 45,8% ha un solo figlio: acquistare un cocomero di 15 kg rischia di essere un investimento eccessivo per le tasche e per l’appetito delle famiglie. Inoltre, gli orari di lavoro e le distanze che si percorrono per raggiungere il luogo di lavoro costringono milioni di persone a pranzare lontano da casa più volte alla settimana, con una contrazione dei consumi alimentari e, di contro, con un aumento dei prodotti monodose.

Sul tema è intervenuto Fabrizio Abbondanza, tecnico commerciale dell'azienda sementiera Cora Seeds di Cesena. 

 

Un'anguria di piccole dimensioni e molto dolce: è questo l’obiettivo perseguito dalla ricerca per far fronte alla crescente richiesta del mercato?

"Le mini angurie rispondono alle richieste dei consumatori e dei supermercati. Il buon livello varietale raggiunto dalla ricerca genetica garantisce tutte le caratteristiche basilari di qualità. La specie anguria è ricca d’acqua, fruttosio, vitamine in genere (in particolare vitamina A, B e C) e di potassio. I cocomeri sono particolarmente indicati per le diete sia per il loro elevato indice di sazietà che per lo scarso apporto calorico. Il potere antiossidante e quindi antitumorale del cocomero deriva invece dall’alta presenza del licopene facilmente assorbibile dall’organismo, che combatte i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento. Per la sua capacità dissetante e rinfrescante, oggi viene consumato in diversi modi: dalle insalate di frutta alla fetta tagliata, fino ai succhi e alle polpe multivitaminiche. Le mini angurie nascono da un rapporto nuovo tra consumatore e prodotto e dalla riduzione dei nuclei famigliari. Inoltre, questo prodotto è facile da trasportare e da conservare in frigorifero. Altro aspetto interessante è il vantaggio di poterlo consumare molto velocemente apprezzandone quindi la freschezza e la croccantezza". 

 

La mini anguria può essere una via per uscire dalla crisi dell'ortofrutta?

"Oggi le mini angurie dettano la tendenza del mercato e i grossi produttori stanno aumentando le loro quote. Questo prodotto di nicchia si presta a diventare prodotto di largo consumo. Produrre qualità è ancora sinonimo di successo e il produttore deve ricercare le varietà che geneticamente la garantiscono. Il successo dell'innovazione varietale è basato sulla domanda e sull'offerta ed è influenzato dall’andamento stagionale. La mini anguria può quindi assicurare buoni risultati economici ai produttori".

 

Quali varietà propone Cora Seeds?

"Due ibridi di nuova generazione: Denise F1 senza semi (2.5 kg di peso, ciclo medio precoce, pianta con buon vigore, frutto rotondo con striature verdi scure, polpa color rosso, croccante e molto dolce) e Nikas F1 (pochissimi semi e piccoli come alternativa alle comuni triploidi visto che non ha bisogno di impollinatori)".

 

Avete qualche suggerimento tecnico da dare all'agricoltore per produrre al meglio la mini anguria? 

"Prendiamo come punto di riferimento la nostra cultivar Denise F1: rotonda, polpa rossa dolce e croccante ideale per l'export e per la grande distribuzione. Come ciclo di maturazione, consideriamo circa 80 gg dal trapianto. Data la genetica di questo materiale, si consiglia di farlo germinare a temperature elevate (circa 25-28°C) per almeno una settimana, monitorare giornalmente lo stato, senza irrigare troppo per non avere problemi di asfissia. Questa varietà è normalmente molto produttiva e con una buona germinabilità, ma per avere una corretta pezzatura e una giusta resa/ettaro consigliamo di mettere almeno 6-8.000 piante per ettaro con un sesto di impianto 0,60-0,80 lungo la fila e 2,00 m tra le file Con questi accorgimenti riuscirete ad ottenere un peso medio per frutto di circa 2,5 kg. Quest'anno nella nostra stazione sperimentale di Cesena, ad esempio, abbiamo trapiantato con sesto 2,50 x 0,80 ed abbiamo ottenuto una pezzatura attorno ai 3 kg. Per avere una buona impollinazione, essendo specie monoica, si consiglia di mettere all'interno del sesto d'impianto almeno 1 pianta di impollinatore (noi consigliamo Furia) ogni 3 di mini anguria. Essendo l'impollinazione entomofila si consiglia una certa attenzione alle api e alla loro presenza nell'areale di coltivazione. Inoltre per quanto riguarda concimazione e trattamenti non vi sono problematiche particolari rispetto alle normali angurie o rispetto alle altre mini angurie presenti sul mercato".