L’inverno passato, piuttosto freddo, umido e piovoso, non ha aiutato i fragolicoltori meridionali, in particolare dove si sono realizzati gli impianti con piantine fresche per la produzione anche invernale. Ora, finalmente, il clima non caldo ma soleggiato e ventilato dell’inizio della primavera ha ridotto le condizioni predisponenti per le principali malattie fogliari della fragola.

Le temperature non elevate, inoltre, stanno consentendo una graduale e soddisfacente maturazione dei frutti.
Per quanto riguarda la gestione fitosanitaria della coltura, poiché si è ormai in piena raccolta, bisognerà limitare all’indispensabile gli eventuali trattamenti chimici in considerazione della scalarità di produzione che caratterizza la fragola. Attualmente, comunque, l’industria fitofarmaceutica ha messo in commercio diversi prodotti fitosanitari con un ottimo profilo tossicologico e tempi di carenza molto brevi.
Tra le crittogame dell’apparato aereo le più temibili restano l’oidio (Sphaerotheca macularis) e la muffa grigia (Botrytis cinerea).

Il primo trova più facili condizioni di sviluppo se il clima si mantiene caldo e moderatamente umido.

La botrite sarà invece favorita dal maltempo e dalla bagnatura della coltura. Pertanto, sotto tunnel sarà controllata prevalentemente evitando la formazione di condensa, mediante una buona ventilazione dei tunnel che andranno aperti sin dalle prime ore del mattino.
Eventuali focolai di muffa grigia potranno ancora essere controllati ricorrendo a prodotti con bassi tempi di sicurezza come fenexamid (1 giorno), pirimetanil o mepanipirim (entrambi 3 giorni), quest’ultimo registrato solo in coltura protetta.
In alternativa, prodotti a base di boscalid+pyraclostrobin (tempo di sicurezza 7 giorni) sono attivi anche su oidio e antracnosi (Colletotrichum spp.) mentre ciprodinil+fludioxonil (sempre 7 giorni di carenza) esplica un’azione collaterale sui due patogeni citati.

Tra i prodotti biologici sono da considerare i preparati a base di Bacillus subtilis, con 3 giorni di carenza.

Tipico aspetto “a doccia” di foglie di fragola colpite da oidio

Ai primi sintomi di oidio - consistenti nel caratteristico ripiegamento “a doccia” della lamina fogliare o nella comparsa di una rada muffetta bianca sui frutti o le foglie - intervenire con trattamenti ripetuti di zolfo colloidale (tempo di carenza 5 giorni) con i formulati ad azione multipla citati per la botrite o con prodotti specifici, facendo attenzione al tempo di carenza (penconazolo 14 giorni, miclobutanil, bupirimate, quinoxifen, azoxistrobin e meptyldinocap 3 giorni).

A cura di Arturo Caponero - Alsia (Agenzia lucana di sviluppo e innovazione in agricoltura)