Settembre segna un nuovo inizio, in particolare per le lavorazioni del terreno pre semina dei cereali autunno-vernini. La scelta è tra la classica aratura oppure tecniche alternative di minima lavorazione, quali la coltivazione in profondità e la pseudo-aratura, che permettono di ristrutturare il suolo senza rivoltamento degli strati.
La coltivazione in profondità, eseguibile con dissodatori a denti, smuove gli strati di terreno fino a 20-30 centimetri tutelando la fauna al loro interno e livellando la superficie. La pseudo-aratura, gestibile con dissodatori-decompattatori, consente di lavorare a profondità comprese tra 15 e 30 centimetri, interrare parzialmente i residui colturali e favorire la decomposizione della materia organica preservando maggiormente - rispetto all'aratura - la biodiversità.
Con l'obiettivo di supportare tanto la più tradizionale aratura che la minima lavorazione, KUHN propone tre novità per la stagione 2025-2026:
- i dissodatori a denti Highlander;
- i dissodatori-decompattatori DT L-XL;
- gli aratri portati Master M.
Dopo averli visti in azione ai KUHN Press Days 2025 lo scorso luglio, vi raccontiamo come ci sono sembrati.
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Highlander, lunga vita al terreno
Visti in campo nei pressi di Monswiller (Francia), i nuovi dissodatori a denti Highlander 6000 e 7500, con larghezze di 6 e 7,5 metri, intervengono in un range di profondità che va da 3 a 20 centimetri, intermedio tra quello dei modelli Prolander e quello dei Cultimer. Sfruttando 4 file di denti, sono in grado di distruggere le infestanti superficialmente, incorporare i residui colturali, preparare il terreno per la coltivazione e interrare ammendanti.
"Disponibili a partire dal 2026, gli Highlander sono più versatili rispetto ad altri coltivatori in gamma, perché sono in grado di lavorare in condizioni complesse e possono essere usati sia per la gestione delle stoppie prima della semina sia per la lavorazione vera e propria" spiega Alessandro Friso, Product Specialist di KUHN Italia.
Guarda il video sul nuovo dissodatore KUHN Highlander 6000 in campo
La rimozione delle malerbe ne impedisce la ricrescita e garantisce minore competizione di nutrienti e acqua, favorendo lo sviluppo delle colture, mentre la lavorazione crea un terreno fine - ideale per la germinazione delle colture - e assicura maggiore circolazione dell'aria e dell'acqua, essenziale per i microrganismi benefici. Inoltre, l'incorporazione dei residui accelera la loro decomposizione in sostanza organica, migliorando la fertilità.
Utilizzabili con trattori da 180 a 400 cavalli, gli Highlander garantiscono elevate efficienza e flessibilità nella gestione delle infestanti e dei residui, come pure nella preparazione e nell'interramento di ammendanti, grazie a dotazioni configurabili in base alle condizioni e al tipo di terreno.
Nuovi dissodatori, performanti e facili da usare
Guerrieri fin dal nome, gli Highlander vantano diverse soluzioni che ne aumentano le prestazioni e il comfort di utilizzo. Come abbiamo potuto constatare in campo ai KUHN Press Days, apposite ruote - abbinate a un timone e a prolunghe flottanti - consentono di mantenere una profondità di lavoro regolare e uniforme e assicurano eccellente adattamento al terreno in larghezza e in lunghezza.
Il modello esposto all'evento possiede di serie 4 ruote laterali (2 per lato), a cui possono essere aggiunte ulteriori 4 ruote per una regolazione ottimale.
Dissodatore KUHN Highlander 6000 ideale per rimuovere infestanti e residui e, al contempo, lavorare il terreno
(Fonte foto: AgroNotizie)
I denti dei nuovi dissodatori - con forma differente da quelli dei Cultimer - sono proposti con dispositivi di sicurezza meccanici Non-Stop esenti da manutenzione che garantiscono un uso sicuro e permettono di sopportare uno sforzo alla punta di 350 chili. Inoltre, i denti possono adattarsi a diversi contesti operativi grazie alle alette e alla disponibilità di 5 tipi di punte: tre in carburo Durakarb da 50, 65/35 o 80/50 millimetri - caratterizzate da alta resistenza all'usura - e due forgiate da 60 o 80 millimetri.
Oltre alle 4 file di denti, gli Highlander possono montare anteriormente dischi di pre taglio o lame livellatrici e posteriormente un rullo doppio a U con diametro di 550 millimetri, o un erpice con inclinazione regolabile per via idraulica. "I dischi anteriori, adatti a terreni medi e pesanti, tagliano gli steli della vegetazione facilitando il lavoro dei denti, mentre le lame livellatrici, ideali per terreni leggeri e medi, distribuiscono i residui in superficie consentendo una lavorazione più uniforme" sottolinea Friso.
Nella parte posteriore, l'erpice lascia i residui in superficie evitandone la ricrescita, mentre il rullo livella la superficie. Durante gli interventi autunnali, si può evitare di usare il rullo per lavorare meglio anche in condizioni più umide.
Il trasporto di KUHN Highlander 6000 su strada è semplice e sicuro
(Fonte foto: KUHN)
I nuovi dissodatori KUHN offrono alte prestazioni in campo ed elevata sicurezza su strada, poiché possiedono un sistema frenante idraulico o pneumatico e sospensioni ben studiate. In più, una volta ripiegati, presentano una larghezza di 3 metri e un'altezza inferiore a 4 metri che facilitano il trasporto dal campo al centro aziendale e viceversa.
DT L-XL: il compattamento è un antico ricordo
In esposizione statica ai Press Days 2025, i nuovi dissodatori-decompattatori DT 300 e 400, larghi rispettivamente 3 e 4 metri, ampliano la gamma KUHN per la gestione del compattamento, già composta dai modelli DC. In commercio da settembre 2025, usano 2 file di denti per ristrutturare il terreno in profondità e, nello stesso tempo, preparare la superficie in ogni situazione.
"I nuovi DT sono pensati per evitare l'aratura, che richiede maggiori tempo e sforzo, e sono ideali per fessurare il terreno dopo i secondi raccolti oppure dopo la raccolta del pomodoro o del mais da trinciato" commenta Friso.
Il DT L 300, utilizzabile su terreni leggeri con trattori fino a 230 cavalli, lavora fino a profondità di 50 centimetri quando monta il sistema di sicurezza idraulica Non Stop NSH che permette di regolare la pressione di sgancio tra 165 e 190 bar, o fino a 55 centimetri quando possiede il bullone di trazione T.
La versione L presenta ampi spazi sotto il telaio (870 millimetri con NSH e 780 millimetri con T) e grandi distanze tra le file di denti (850 millimetri con NSH e 800 millimetri con T) che garantiscono un lavoro senza intasamenti anche in presenza di residui.
Decompattatore KUHN DT L 300 per la fessurazione del terreno in profondità
(Fonte foto: AgroNotizie)
Il DT 300 - come il DT 400 - è proposto anche nella versione XL pensata per i terreni pesanti per trattori fino a 400 cavalli e per il lavoro fino a profondità di 60 centimetri con l’opzione NSH o fino a 65 centimetri con l’opzione T. Come il modello L, anche il DT XL agevola il passaggio del terreno grazie allo spazio libero sotto il telaio (1000 millimetri con NSH e 920 millimetri con T) e alle distanze tra le file dei denti (1000 millimetri con NSH e 870 millimetri con T).
Le 2 file di denti dei robusti decompattatori fessurano gli strati compattati del terreno e ne ripristinano la porosità, fondamentale per favorire l'aerazione, l'infiltrazione dell’acqua e lo sviluppo delle radici delle colture successive. Contemporaneamente, i DT miscelano la terra in superficie, interrano i residui facilitandone la decomposizione in sostanza organica e possono incorporare ammendanti chimici o organici.
Denti e doppio rullo per la massima efficienza
Come già accennato, i denti dei DT sono proposti con sicurezza idraulica Non Stop NSH che offre una potenza sulla punta di 1.190 chili (versione L) o di 1.670 chili (versione XL), oppure con bullone di trazione T che offre una potenza sulla punta di 3.550 chili (versione L) e di 4.370 chili (versione XL). Ogni dente è largo 350 millimetri e offre alette - disponibili con due posizioni in altezza -, triangolo esplosore e una punta da 70 millimetri a montaggio rapido, proposta anche nella versione in carburo.

KUHN DT XL 300 con due file di denti e doppio rullo posteriore
(Fonte foto: KUHN)
I deflettori laterali a ripiegamento meccanico o idraulico, mantengono il flusso di terra nell'area lavorata. Inoltre, il doppio rullo posteriore permette la regolazione in continuo della profondità di lavoro, nonché il livellamento ottimale della superficie dopo il passaggio dei denti. Il modello DT è studiato per evitare l'avvolgimento della vegetazione intorno ai cuscinetti.
La regolazione dell’orizzontalità del rullo anteriore rispetto a quello posteriore è affidata a un perno che aumenta la pressione su uno dei due rulli. Infine, la possibilità di aumentare la distanza tra i rulli semplifica il lavoro in presenza di sassi.
Nuovi Master M, perfetti per arare i terreni italiani
Per la stagione 2025-2026, KUHN completa anche l'offerta degli aratri reversibili portati con il lancio dei Master M a 4-6 corpi, protagonisti di una demo a Monswiller che ha messo in evidenza la loro maggiore facilità di gestione durante le manovre.
"Indicati per i contesti operativi italiani, i Master M con richiesta di potenza tra 100 e 240 cavalli si collocano tra i Master 123 e i Master 153 e mutuano diverse soluzioni dai Master L che richiedono potenze fino a 300 cavalli" specifica Friso. Disponibili dal 2026, sono proposti nelle versioni VariMaster o MultiMaster, con sistema di sicurezza T o NSH.
Nuovo aratro KUHN VariMaster M a confronto con il modello KUHN VariMaster 153
I nuovi aratri risultano semplici da usare e sicuri grazie alla novità di maggiore rilievo, la nuova testata GoDrive proposta in alternativa alla testata standard ad aggancio rapido.
Omologata per velocità fino a 40 chilometri orari, GoDrive oscilla durante il trasporto permettendo all'aratro di seguire meglio il trattore e quindi garantendo maggiori manovrabilità e sicurezza sia nelle svolte a fondo campo sia nei trasferimenti su strada.
La nuova testata può essere combinata con la soluzione EasyDrive che - presente anche sui Master L - consente il passaggio agevole dalla posizione di lavoro a quella di trasporto, senza bisogno di sganciare il terzo punto. Altra testata disponibile e già collaudata sui Master L è Optidrive dotata di sospensione anteriore che permette lo smorzamento degli urti aumentando il comfort di guida in capezzagna e la durata dell'aratro.
Testata GoDrive del nuovo aratro KUHN VariMaster M
(Fonte foto: AgroNotizie)
Sono mutuate dai Master L anche le regolazioni indipendenti dell'inclinazione o la regolazione degli avanvomeri 3D Skim, brevettata da KUHN. Basta un solo intervento per regolare la profondità di lavoro e l'angolo di attacco degli avanvomeri.
Caratteristiche distintive dei Master M sono, invece, il design del telaio triangolare e il sistema di sicurezza idraulica NSH che prevede un accumulatore per ogni corpo, in modo da garantire maggiore reattività e quindi migliore capacità di adattamento al terreno.
Innovazione al servizio degli agricoltori
Oltre alla nuova testata GoDrive, i Master M vantano il nuovo concetto Work and Roll che permette all'operatore di spostare la ruota (posteriore o laterale) dalla posizione di trasporto a quella di lavoro in meno di un minuto, agendo su una leva senza usare attrezzi. Work and Roll garantisce eccellenti sicurezza e comfort su strada e consente la gestione idraulica della profondità di lavoro dalla cabina.
Sistema Work and Roll per lo spostamento della ruota del KUHN VariMaster M
(Fonte foto: AgroNotizie)
Con Work and Roll, il baricentro dell'aratro è più vicino al trattore. Ciò consente una migliore gestione del peso dell'attrezzo. KUHN consiglia di scegliere un aratro con ruota posteriore quando si vuole eseguire un lavoro preciso anche su terreni irregolari o in pendenza.
Inoltre, i Vari Master M - oltre ad avere il sistema di larghezza variabile integrato - possono montare il rullo Duoliner con sistema di regolazione brevettato Steady Control. Il suo utilizzo permette di ridurre i tempi di lavoro e aumentare l'efficienza operativa, assicurando così un'aratura ottimale.
Ulteriore novità KUHN 2025 per la lavorazione del terreno è l'aratro semiportato Multi-Challenger XT, con un numero di corpi variabile da 12 a 14, progettato per superfici estese. Le grandi dimensioni e l'elevata richiesta di potenza rendono il modello poco adatto alla maggior parte delle aziende agricole italiane.


































