Si apre una nuova pagina in Cina per Carraro Group, che lo scorso 22 giugno ha stipulato a Pechino una joint venture con Shandong Juming Group, importante produttore locale di mietitrebbie e seminatrici orientato ad arricchire la propria gamma con trattori agricoli.
L'accordo - firmato ufficialmente in presenza di Tomaso Carraro, vice presidente del Gruppo, Enrico Gomiero, chief financial officer del Gruppo, e Shoubo Cui., general manager di Shandong Juming Group - pone le basi per la creazione della newco Agriming Agriculture Equipment Co. Ltd, a cui partecipa per il 51 per cento Shandong Juming e per il 49 per cento Carraro.

Agriming Agriculture Equipment avrà sede a Zibo, nella provincia dello Shandong, e sarà supportata nella produzione di trattrici agricole per il mercato cinese da Carraro China, che fornirà gli assali e le trasmissioni realizzati nello stabilimento di Qingdao, situato nella stessa provincia.
Oltre ai propri componenti, il Gruppo italiano offrirà il know how necessario alla definizione di adeguati standard qualitativi e tecnologici nei processi di produzione in loco dei trattori.

Secondo i termini dell'accordo, la casa padovana dovrà investire complessivamente 8 milioni di euro in tre anni sia per partecipare al capitale sociale della joint venture sia per rafforzare la capacità produttiva di Carraro China.
 

Il commento del presidente di Carraro Group

"Siamo solo agli inizi di un nuovo percorso di crescita in Cina, che per noi rappresenta un mercato strategico ed in via di espansione nell’ambito della meccanizzazione agricola, come dimostra la recente definizione del Piano pluriennale di sviluppo a favore dell’agricoltura da parte del governo cinese - ha affermato Tomaso Carraro - La joint venture con Shandong Juming Group ci consente di sfruttare le nostre solide competenze proprio nel momento giusto e di operare meglio nell'area cinese, avvalendoci delle conoscenze del nostro partner per comprendere le specifiche esigenze locali".
 
joint venture tra Carraro Group e Shandong Juming Group

Secondo il vice presidente di Carraro, l'azienda attiva nell'ambito della meccanica ad alto valore aggiunto avrà inoltre l'opportunità di "capitalizzare il proprio know how rispondendo alle richieste del settore agricolo e puntare sui trattori cinesi in arrivo nei prossimi anni".
 

Cina, un mercato promettente per Carraro

Dopo l'ingresso in Cina nel 2004 con l'apertura di un primo sito produttivo e la successiva espansione nel 2007 con la realizzazione del plant odierno di Qingdao, Carraro Group, tramite la joint venture appena nata, potrà arricchire la produzione attuale, prevalentemente concentrata sulle macchine per il movimento terra, con nuovi prodotti per l'agricoltura e rafforzare la propria posizione nel paese.

Del resto, il Gruppo è consapevole di quanto la Cina sia sempre più uno dei mercati chiave per il settore agricolo, anche per merito dei sussidi governativi volti a sviluppare una meccanizzazione evoluta a sostegno di un’agricoltura più redditizia.
Si presume che, nel prossimi tre anni, i volumi di trattori tra i 100 e i 150 cavalli - oggi oltre le 100mila unità annue - aumenteranno e potranno evolvere nelle tecnologie, in particolare nell'ambito delle trasmissioni semi-automatiche e automatiche, segmento in cui Carraro eccelle.