Risale allo scorso 13 marzo la notizia che Agco, protagonista a livello globale nella progettazione, fabbricazione e distribuzione di macchine agricole, ha stipulato un accordo di principio per l'acquisizione della Forage business unit di Lely, azienda a conduzione familiare con una presenza internazionale.
La divisione che Agco Corporation intende acquistare da Lely occupa una posizione leader in Europa nel segmento delle rotopresse e dei carri foraggeri.

La casa madre di Challenger®, Fendt®, GSI®Massey Ferguson® e Valtra® fa sapere che la transazione, dovendo essere approvata dalle autorità competenti, probabilmente sarà conclusa nel corso dell'ultimo trimestre del 2017. Agco prevede anche di avviare a breve le consultazioni con i dipendenti.

A detta di Martin Richenhagen, presidente e amministratore delegato della società con sede a Duluth in Georgia, "la gamma prodotto offerta da Agco uscirà ulteriormente ampliata e rafforzata dall'incorporazione delle competenze tecnologiche di primo livello di Lely nel settore della fienagione e della raccolta".

L'acquisizione dal punto di vista di Lely
L'azienda originaria dei Paesi Bassi ha deciso di fare un passo radicale, ovvero avviare le trattative per la vendita dell'unità business dei macchinari per la fienagione ad Agco Corporation. 

In questo modo, Lely avrà la possibilità di investire maggiormente nello sviluppo dei robot per mungitura e di altre soluzioni innovative capaci di accrescere l'efficienza, la sostenibilità e il benessere animale negli allevamenti di vacche da latte. L'obiettivo della casa costruttrice di attrezzature è rafforzare la propria posizione nel segmento Dairy a livello mondiale.
 
Lely Discovery, uno dei robot sviluppati dall'azienda olandese

La società con sede a Maassluis, in Olanda, pur essendosi dedicata fino ad oggi alle categorie di prodotti Dairy e Forage, ha avviato il processo di riorientamento strategico e la cessione della divisione Foraggio in seguito ad accurate analisi di mercato.

"Lely concentrerà i propri sforzi nell'ambito della robotizzazione e dei sistemi di sensori per gli allevamenti di bovini da latte - ha spiegato Alexander van der Lely, amministratore delegato del gruppo olandese - Negli ultimi 15 anni queste categorie, che comprendono l'innovativo robot da mungitura Astronaut e i prodotti basati sull'automazione con l'ausilio di robot, sono cresciute e attualmente costituiscono un enorme potenziale per il futuro".

Cosa attende i dipendenti di Lely?
L'azienda fondata nel 1948 fa sapere che la produzione della divisione Dairy continuerà ad essere negli stabilimenti di Maassluis, di Pella, negli Stati Uniti, e di Leer, in Germania.
Diversamente la produzione dei macchinari per fienagione, quali falciatrici, spandivoltafieno e giroandanatori, ora localizzata a Maassluis, sarà ridotta dopo la conclusione della vendita e cesserà a partire dal 31 marzo 2018.
 
Il voltafieno Lely Lotus 1500 in campo

Riguardo agli effetti sull'occupazione, i dipendenti nei Paesi Bassi rimarranno alle dipendenze di Lely, mentre circa 95 impiegati verranno temporaneamente distaccati ad Agco Corporation, che sta cercando una soluzione per il futuro lavorativo di queste persone in collaborazione con il gruppo olandese.

Un destino certo è invece riservato ai dipendenti degli stabilimenti tedeschi di Wolfenbuttel, dedicato alla fabbricazione di rotopresse, e di Waldstetten, destinato alla produzione di carri autocaricanti: i due siti saranno di proprietà di Agco e gli impiegati verranno assunti dalla casa statunitense.

"I dipendenti della Forage business unit avranno la possibilità di un futuro migliore, - ha dichiarato Gijs Scholman, vice presidente di Lely, - con una società solida e completamente dedicata alla produzione di trattori e macchinari agricoli".
Da Lely Italia arriva l'annuncio che un numero indefinito di dipendenti Forage delle filiali locali italiane, le Lely Support Organisation LSO, passeranno alle dipendenze di Agco.

Infine, a detta di Lely, è stato interpellato il consiglio di fabbrica congiunto dei Paesi Bassi riguardo alla proposta di vendita, distacco e riorganizzazione dell'azienda e sono stati informati anche i sindacati pertinenti.
Attento al trattamento onesto dei suoi 2mila dipendenti, il gruppo olandese auspica di mantenere il maggior numero di posti di lavoro possibile e di lavorare con i propri impiegati al rafforzamento della società nel settore dell'allevamento.