"La meccanizzazione e il contoterzismo rappresentano la colonna portante dell'agricoltura e dell'agroalimentare made in Italy. La base agricola si rivolge per il 99% alle imprese agromeccaniche professionali, eppure dal negoziato della Pac la rappresentanza dei contoterzisti è al momento esclusa".

Così Leonardo Bolis, presidente di Confai, commenta l'attuale situazione per quanto riguarda la Politica agricola comunitaria, dove l'attenzione agli agromeccanici è "estremamente marginale, per usare un eufemismo".

Eppure l'outsourcing in agricoltura, pratica alla quale ricorre la quasi totalità delle aziende del settore primario, muove dai 3 ai 4 miliardi di euro. Numeri ai quali deve aggiungersi la meccanizzazione agricola, che in Italia vale circa 8 miliardi di euro. In pratica, un decimo dell'intero sistema dell'agroalimentare italiano, il cui Pil equivale a circa 120 miliardi di euro.

Nel mirino di Confai c'è il 'Greening', in forza del quale è previsto l'obbligo di seminare tre colture invece di una.

"Questo comporta un aumento dell'inquinamento ambientale, ma anche in maggiori costi per le imprese agromeccaniche, che devono investire in diversi macchinari – prosegue Bolis – Sulla Pac, il contributo del contoterzismo, proprio per il ruolo che riveste, sarà determinante. L'attuale proposta del commissario all'Agricoltura, Dacian Ciolos, sarà penalizzante per l'Italia. Ma senza un dialogo preliminare all'interno del mondo agricolo e della meccanizzazione, le conseguenze saranno ancora più negative".