Novità in vista sul fronte dei motori per quanto riguarda le macchine mobili non stradali e i trattori agricoli. La Commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento Europeo ha infatti approvato il 16 marzo scorso un documento – in questi giorni in discussione al Consiglio Europeo – per rendere più flessibile l'applicazione delle nuove norme sulle emissioni.

La Commissione ha così recepito, almeno in parte, le istanze rappresentate da Unacoma/Comamoter (associazione che in seno alla Confindustria rappresenta i costruttori di macchine per l'agricoltura e il movimento terra) volte a rendere meno gravoso per le industrie europee il processo di adeguamento dei motori, in un momento particolarmente critico per l'industria di settore.

Il documento adottato concede ai costruttori che una quantità di macchine mobili non stradali pari al 30% delle vendite medie degli anni precedenti possa essere immessa sul mercato con motori non in linea con i parametri previsti dalle più recenti normative (prima del documento la percentuale ammessa era del 20% massimo); in alternativa la quantità di macchine esentate può essere definita in modo indipendente dalle vendite tramite cosiddette 'quantità fisse' che sono state aumentate di 2,5 volte rispetto alla direttiva oggi in vigore. Per quanto riguarda i trattori agricoli, la quota di flessibilità passa dal 20 al 35%, e la 'quantità fissa' viene stabilita nella stessa misura delle macchine mobili.

Sia per quanto riguarda le macchine mobili non stradali sia per quanto riguarda le trattrici agricole, i nuovi parametri di flessibilità saranno validi per tutta la durata della fase IIIB, ovvero fino al 2014 quando scatterà la fase IV, eccezione fatta per la classe di potenza compresa fra i 37 e i 56 kW, che non avrà una sua fase IV e per la quale il tempo di applicazione è limitato a tre anni.

"Avevamo puntato ad un obbiettivo ancora più alto, quello di ottenere una percentuale di flessibilità pari al 50% - ha dichiarato il presidente di Unacoma Massimo Goldonima siamo comunque soddisfatti del risultato, soprattutto per quanto riguarda le quote fisse che risultano particolarmente preziose per le piccole e medie imprese; e per il prolungamento dei tempi di adeguamento, un risultato ottenuto grazie ad un'opera di sensibilizzazione che abbiamo svolto nei confronti delle istituzioni comunitarie e dei membri del Parlamento Europeo". 

"Siamo comunque ancora in fase di negoziazione – ha aggiunto Goldoni – per ottenere, nei passaggi di approvazione del documento tra Commissione, Parlamento e Consiglio, valori di flessibilità più prossimi a quelli da noi richiesti in origine. Entro l'anno confido che il provvedimento verrà definitivamente approvato".