Da più due, a meno 12. Poi, di colpo, la risalita. A meno cinque. Il mercato trattori sembra impazzito quanto e forse anche più delle Borse. La realtà però è diversa. Parla di un momento difficile, ma non tragico, iniziato in ottobre e destinato a protarsi almeno fino a giugno.

 

Se si va a mettere in forma grafica l'andamento delle immatricolazioni nei mesi da dicembre a febbraio, salta fuori un andamento molto simile all'elettrocardiogramma di un cardiopatico prima che gli sia applicato il pace maker. Un diagramma impazzito. I numeri parlano chiaro.

A fine dicembre si era registrato un incremento del due per cento circa. 31 giorni dopo un crollo del 12 e, ora, una risalita del sette. Che porta il dato finale dei primi due mesi 2009 a far registrare un calo di poco superiore al cinque per cento rispetto allo stesso periodo del 2008. Un andamento schizofrenico, va ribadito, ma che non è difficile giustificare ora che il 2009 si sta avviando a chiudere il suo primo quarto.

Di fatto è accaduto che da ottobre in poi si sia registrata una frenata delle vendite indotta dall'accuirsi della crisi, ma lo stesso trend non è stato però seguito dall'andamento delle immatricolazioni. Vuoi perché più di un addetto ai lavori ha giocato sull'autoimmatricolazione per raggiungere i budget, vuoi, soprattutto, perchè scadevano i termini per immatricolare i trattori di potenze comprese fra i 26 e i 50 cavalli e fra i 102 e i 177 cavalli. Da qui la crescita del mercato di fine dicembre. A gennaio invece il vuoto, giustificato dal fatto che il mese già di suo non brilla, che quest'anno le libagioni di San Silvetro sono durate fino all'11 e che chi doveva immatricolare lo aveva già fatto.

Adesso, complice il recupero di un andamento più regolare e avulso da droghe, sta emergendo la vera natura della crisi che, per il settore parla di un calo di mercato di poco superiore al cinque per cento, valore che, guarda caso è perfettamente in linea con la media degli ultimi tre mesi.

Perchè queste cose non le si era scritte prima? Perchè i fenomeni di mercato si spiegano solo col passare del tempo e nessun giornalista degno di questo nome dispone di una sfera di cristallo che gli permetta di leggere il futuro. Per lo stesso motivo non è ipotizzabile oggi sapere quanto le immatricolazioni ripartiranno e, con loro, il mercato. C'è chi parla di metà 2009, chi della fine e chi, più pessimista, dei primi mesi del 2010. Unica certezza: si ripartirà, vuoi perchè la saggezza contadina recita che dopo ogni temporale torna il sereno, vuoi perchè la storia insegna che le stagnazioni, anche quelle più pesanti, non durano mai in eterno.

(... vedi pdf) il comparto a fine febbraio sembra soffrire ma non più di tanto e, anzi, con qualche acuto di crescita. Fra i costruttori orientati al campo aperto risulta in effetti in gran spolvero John Deere e possono sorridere Claas, Case Ih e Valtra, mentre fra i costruttori specializzati crescono Kubota e Valpadana e stallano su valori analoghi a quelli del 2008 Goldoni e il Gruppo Bcs. Male invece i marchi italiani. Lamborghini e Same pagano in ambito specializzato il lancio da parte di New Holland dei 'T 4000' serie 'F', 'N' e 'V', mezzi che però non hanno comunque impedito a New Holland di chiudere in negativo i primi due mesi del mercato, mentre Landini nel campo aperto non è ancora riuscita a beneficiare degli sforzi compiuti per completare la sua gamma di trattori di media e alta potenza. 

 

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Tratto da Macchine Trattori - Marzo 2009

in collaborazione con Orsa Maggiore Edizioni