Slovenia, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria. Nei sei Paesi comunitari che a partire dal prossimo 2 settembre saranno attraversati dal Fieragricola Europe Tour 2007, iniziativa organizzata da Veronafiere in collaborazione con Ice - Istituto nazionale per il commercio estero e Unacoma - Unione nazionale dei costruttori di macchine agricole, la possibilità di consolidare il mercato italiano delle macchine e trattrici agricole è estremamente concreto. Ben più di una speranza, se si confrontano i dati relativi all’export dall’Italia per il settore.

Nel triennio 2004-2006, infatti, se si esclude la Slovacchia, che ha registrato una forte impennata nei volumi e a valore per i flussi di importazione nell’anno 2005 e una leggera frenata l’anno successivo, per gli altri Stati dell’Unione europea il trend è in costante crescita. Così almeno sostiene Unacoma sulla base di dati dell’Istat, elaborati dalla stessa associazione aderente a Confindustria.
Prestando attenzione ai numeri, infatti, si evince che in Slovenia il numero di trattrici è raddoppiato fra il 2004 (709 unità importate dall’Italia) e il 2006 (1.418), con una crescita a valore che è passata da 11.985.000 euro a 26.522.000.
Altro scenario: l’Ungheria. Nel paese magiaro le esportazioni italiane di trattrici sono passate dalle 430 unità del 2004 alle 474 del 2006, mentre in termini di valore dai 9.803.000 euro del 2004 si è passati agli 11.445.000 dello scorso anno, che salgono a 20.934.000 se si computa l’intero comparto delle macchine agricole provenienti dal nostro Paese. Decisamente attivo, in Ungheria, l’export delle macchine usate, destinate principalmente verso altri paesi Peco (Ucraina, Romania e Russia).
La Polonia è passata, invece, dall’importazione di 1.375 trattrici dall’Italia (2004), alle 1.972 unità (2006), con una crescita a valore che ha toccato i 39.787.000 euro proprio lo scorso anno per le trattrici e 43.082.000 nel segmento più ampio delle macchine agricole.
Cresce notevolmente il flusso delle trattici dall’Italia alla Repubblica Ceca: da 267 a 430 unità nel triennio 2004-2006, con un’impennata a valore che ha portato all’Italia 10.220.000 euro lo scorso anno, dai 5.950.000 del 2004.
Si espande anche il mercato italiano delle trattrici in Austria, che ha importato lo scorso anno 2.373 trattrici contro le 1.589 del 2004. Un segno positivo espresso anche in termini economici, che ha portato a 50.884.000 euro il valore dell’export dall’Italia alla Repubblica austriaca (nel 2004 il dato era di 30.698.000 euro).
Andamento alterno, invece, per la Slovacchia, che ha avuto il proprio momento positivo nel 2005. Se da un lato ha tenuto il mercato delle macchine agricole inviate dall’Italia in termini di valore, arrivato nel 2006 a 9.245.000 euro contro i 5.361.000 euro dell’anno precedente, le esportazioni di trattrici hanno tirato notevolmente il freno fra il 2005 (86 unità, per un valore di 2.269.000 euro) e il 2006, quando l’export tricolore è sceso a 47 trattrici, per 1.182.000 euro. Un rallentamento che si può spiegare con ogni probabilità per la diminuzione del Pil agricolo, passato dal 5,9% del 1993 al 3,5% dello scorso anno, a vantaggio di altri settori, come l’industria e i servizi. Il mercato della macchine agricole, comunque, sembra aver superato il momento negativo e dovrebbe avviarsi verso una timida ripresa.
Certamente, ogni Paese ha una storia a sé. L’Austria, ad esempio, può avvalersi di una condizione decisamente più avanzata, attenta all’ambiente, alla salubrità e al benessere animale.
Un discorso diverso deve essere fatto per quelle realtà che si sono affrancate dall’orbita dell’ex blocco sovietico, caratterizzato da una forte collettivizzazione e da un controllo pressoché totale del mercato. Il cammino di trasformazione dell’agricoltura, insomma, anche se porterà negli anni ad un’evoluzione e una modernizzazione pressoché scontata, non è sempre immediato e costante.
La meccanizzazione agricola, in ogni caso, sarà una di quelle leve sulle quali fare forza per favorire il progresso e il miglioramento non soltanto delle condizioni di lavoro, ma anche delle stesse produzioni.
Un ruolo chiave, poi, per i Paesi dell’Europa Cenro-Orientale, lo giocheranno le politiche comunitarie di sostegno all’agricoltura, che negli ultimi anni hanno incrementato i fondi per lo sviluppo.

Il focus dettagliato dello stato dell’arte e delle prospettive dell’agricoltura e del comparto del mercato legato alla meccanizzazione agricola è stato pubblicato integralmente nell’ultimo numero di Mondo Macchina, mensile edito da Unacoma, a firma di Giuseppe Francesco Sportelli. Il dossier integrale sarà consultabile in pdf anche sul sito di Fieragricola (www.fieragricola.com).