La fiera Marca, che si tiene in questi giorni a Bologna, ci permette di dare un'occhiata a certe dinamiche della grande distribuzione.

 

A cominciare dai prodotti a cui è dedicata la fiera stessa: i prodotti a Marchio del Distributore (Mdd), una volta conosciuti come private label. Un settore che continua a crescere in barba all'inflazione e alla flessione del largo consumo. I prodotti Mdd rappresentano il 31,5% del totale dei consumi di beni confezionati distribuiti dalla gdo, per un controvalore di 25,4 miliardi di euro - nell'ultimo anno il settore ha avuto un aumento sia a valore (+15,3%) sia a volume (+4,7%) – (dati Marca e Adm).

 

Molto interessante notare come alcuni settori dell'agroalimentare italiano siano oggi doppiamente legati alla Gdo attraverso il Marchio del Distributore.

Per quanto riguarda le produzioni agroalimentari tipiche e locali, la vendita di prodotti Mdd nel 2023 è stata pari 8,5 miliardi di euro, ovvero un terzo del valore totale realizzato.

 

Se parliamo invece di prodotti biologici il 46,7% del totale delle vendite della Gdo è a Marchio del Distributore. Considerando che la Gdo copre oramai il 60% della distribuzione di prodotti bio in Italia, vuol dire che un prodotto bio su tre non riporta non più il marchio del produttore ma solo quello del distributore al dettaglio.

 

In poche parole la Gdo ha preso il controllo di alcuni settori strategici per l'agricoltura italiana (locale, tipico e biologico); settori in cui si riponevano molte speranze per il futuro del reddito agricolo. Onestamente non so, ma non credo si tratti di una buona notizia.

Fate voi.