In questi giorni tutti hanno scritto sullo spot pubblicitario della pesca: perché non dobbiamo farlo noi. Se il saggio guarda la luna e non il dito, noi che siamo stolti guardiamo il dito - quindi guardiamo la pesca. Che fino a prova contraria è prodotto agricolo.
La Grande Distribuzione usa sempre i prodotti freschi nelle proprie rappresentazioni, soprattutto pubblicitarie. È tempo allora che si sappia che i prodotti freschi di qualità (ortofrutta, carni…) stanno alla Grande Distribuzione Organizzata come l'olio sta all'acqua - e il produttore agricolo come la beccaccia al cacciatore.
E la pesca è proprio un bell'esempio.
Quella pesca che la bambina offre al padre nello spot per arrivare allo scaffale della Gdo è stata raccolta con forte anticipo impedendogli di formare i caratteristici aromi che in natura la rendono irresistibile. Ha peraltro un contenuto zuccherino limitato e una durezza della polpa molto elevata. Tutto questo perché dopo la raccolta è necessario procedere a una serie di lavorazioni di cernita per rendere le partite adeguate alla vendita nei reparti, con frutti assolutamente uguali.
Quei frutti possono venire conservati per poi partire da gigantesche piattaforme logistiche per il punto vendita finale, ma sempre con larghissimo anticipo. Il risultato finale, ovvero la qualità percepita dal consumatore, è spesso (quasi sempre) deludente.
Non a caso il consumo procapite di ortofrutta è in caduta libera da almeno 25 anni.
Bell'esempio le pesche: negli stessi 25 anni sono quasi sparite dall'orizzonte di consumo degli italiani e di conseguenza vi è stato un crollo della produzione con un'enorme quantità di espianti (Romagna docet). Non vogliamo però dimenticare l'effetto beccaccia. Il produttore frutticoltore vede da almeno 25 anni il proprio valore aggiunto volatilizzarsi.
La Gdo vuole qualità ma impone prezzi bassi ed è poi ancora rapacissima imponendo mille "gabelle" (listing fee, ristorni di fine anno, contributi per le promozioni, contributi per l'apertura di nuovi negozi…). Al vero produttore arriva una risicata aliquota del prezzo di vendita finale.
Tutto questo per dire: oh bimba, per far fare la pace a papà e mamma, la prossima volta vai al mercato dei produttori o dal fruttivendolo!