Sul grano duro il Ministero dell'Agricoltura avvia una Cabina di Regia e dà il via ad un piano straordinario di controlli: tanto è stato oggi annunciato a Roma dopo un vertice al Masaf.
Si tratta di un piano per altro in parte già annunciato ai primi di febbraio scorso dal ministro Francesco Lollobrigida, in occasione della Conferenza Economica della Cia - Agricoltori Italiani. In quella occasione, il ministro - sulle importazioni di grano duro e del ribasso dei prezzi - aveva detto: "Tra due mesi il Ministero inizierà con i Carabinieri controlli a campione in tutto il Paese sulla effettiva origine italiana del grano duro usato nella pasta". Erano poi seguiti incontri su altre tematiche importanti: Commissione Unica Nazionale per stabilire il prezzo, ora in fase di rilancio, e Granaio Italia, arenatosi invece a causa delle resistenze degli industriali molitori.
"Al via un piano straordinario di controlli da metà novembre sul grano duro che viene importato, sia nei porti di arrivo che nei luoghi di destinazione sul territorio, incentrato sulla qualità e sull'origine in termini di trasparenza" ha detto oggi il ministro Lollobrigida, in occasione della Cabina di Regia riunita presso il Masaf con la rete degli enti responsabili dei controlli per il comparto agroalimentare, a cui è seguito un confronto diretto con rappresentanti delle filiere.
"Il made in Italy - ha aggiunto il ministro dell'Agricoltura - è una garanzia di qualità e deve continuare ad esserlo. Per questo abbiamo chiesto alle nostre forze in campo un impegno straordinario, all'interno della Cabina di Regia, per controllare l'import e chi produce alimenti con 100% grano italiano".
La Cabina di Regia
Fanno parte della Cabina di Regia i comandi dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare e per la Tutela Forestale e Parchi, la Guardia di Finanza, la Capitaneria di Porto, Agea, Agenzia delle Entrate e l'Icqrf, Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari del Masaf, a cui è affidato il ruolo di coordinamento operativo.
"Questi controlli non devono essere un aggravio per le imprese - ha sottolineato Lollobrigida, memore delle motivazioni del no di Italmopa a Granaio Italia - ma un ulteriore strumento di garanzia dell'utilizzo di grano italiano, a vantaggio delle persone che acquistano e degli stessi produttori, che vedono così garantito il valore della loro fatica e del loro valore nell'utilizzare una materia prima di origine nazionale".
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Equilibrio nei prezzi
Il ministro ha messo poi l'accento sulla necessità di garantire equilibrio nei prezzi. "Dobbiamo mettere in condizione l'imprenditore agricolo di produrre al giusto prezzo. Le continue fluttuazioni, dovute anche a costi di produzione in continua crescita e un prezzo del grano sempre inferiore, richiedono interventi che vogliamo mettere in campo attraverso la concertazione con le rappresentanze del mondo degli agricoltori", ha dichiarato, annunciando di aver incaricato Ismea di ricostruire una catena del valore per chiarire come viene redistribuito il prezzo lungo la filiera ma anche il reddito.
"L'obiettivo ultimo è garantire una equa distribuzione del valore aggiunto all'interno delle filiere, che è legato alla qualità che deve essere preservata ad ogni costo", ha infine sottolineato il ministro Lollobrigida.