Dopo il crollo dei prezzi nelle borse merci di fine agosto - Foggia perse 60 euro sul grano duro fino in un sola seduta, il Ministero per l'Agricoltura ha deciso di riattivare la Commissione Unica Nazionale sul grano duro, con l'intento di dare maggiore trasparenza al mercato. L'annuncio è stato dato il 26 settembre scorso dal sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra, a margine di un incontro con le organizzazioni agricole. Positivo il commento di Coldiretti, più prudente Cia, che parla di "punto di partenza". Intanto, la battaglia sul prezzo del grano si sposta a Strasburgo, dove l'eurodeputata di Forza Italia, Isabella Adinolfi, ha presentato una interrogazione parlamentare alla Commissione Europea con la quale ha descritto come il grano duro estero a basso costo sia entrato nell'Unione Europea, con conseguenze devastanti sui mercati agricoli e sul reddito degli agricoltori italiani, e ha chiesto quali misure la Commissione intende adottare per fronteggiare la situazione così determinatasi.

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Ripartenza per la Cun grano duro

Riparte la Commissione Unica Nazionale sul grano duro e dalle prime indiscrezioni si apprende che la Cun tornerà in attività nel giro di un paio di settimane. I commissari saranno undici e le riunioni quindicinali. Come già annunciato dal ministro Francesco Lollobrigida, ci sarà un altro periodo sperimentale di sei mesi con verifiche trimestrali dell'andamento. Sarà quotato anche il grano delle isole maggiori: Sicilia e Sardegna.

 

Coldiretti, bene Cun per un prezzo equo

"L'impegno per far ripartire finalmente la Cun sul grano duro è una svolta importante in una situazione in cui i prezzi sono crollati del 60% su valori al di sotto dei costi di produzione che mettono a rischio il futuro di decine di migliaia di aziende agricole e della coltivazione del cereale lungo la penisola. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente l'incontro al Ministero dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare presieduto dal sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra per affrontare una emergenza senza precedenti.

 

"In un momento di mercato particolarmente difficile per le quotazioni insostenibili alla produzione agricola e per le tensioni internazionali provocate dalla guerra in Ucraina con il rischio concreto di triangolazioni da Russia e Turchia che sconvolgono i mercati, far ripartire la Cun significa - conclude la Coldiretti - fornire alla filiera uno strumento particolarmente importante che va incontro alle esigenze dei produttori per la formulazione di un prezzo equo e trasparente".

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Cia, Cun è un primo passo

"La riattivazione della Cun sul prezzo del grano, è una buona notizia ed è un punto di partenza, segno che la straordinaria mobilitazione Cia di questi mesi ha cominciato a dare i suoi frutti. La Puglia è stata decisiva". "La battaglia però continua sui contratti di filiera, i controlli nei porti sul grano importato e le misure di Granaio Italia".

 

Esprime una cauta soddisfazione Gennaro Sicolo, presidente Cia Puglia e vicepresidente nazionale di Cia - Agricoltori Italiani, ma non molla di un centimetro sugli obiettivi ai quali l'organizzazione sta lavorando duramente da mesi con manifestazioni, sitin, una petizione che ha superato le 72mila firme e ha ottenuto l'adesione di oltre quaranta comuni pugliesi, oltre al sostegno di Regione Puglia, Anci Puglia, dell'ente Provincia di Foggia e di diverse associazioni di consumatori.

 

Un'interrogazione alla Commissione Europea

"Il recente calo nelle quotazioni del grano sta mettendo a dura prova gli agricoltori italiani e solleva legittime preoccupazioni per la sostenibilità e la longevità dell'agricoltura tradizionale nel nostro Paese". A dirlo è l'eurodeputata di Forza Italia, Isabella Adinolfi, che ha presentato un'interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intende adottare per fronteggiare questo scenario.

 

"L'intensificazione delle importazioni a basso costo può avere conseguenze devastanti sull'economia delle aree rurali e sul benessere degli agricoltori italiani ed europei - aggiunge l'eurodeputata -. In questo contesto, l'adozione di misure di sostegno, come incentivi finanziari e una regolamentazione più rigorosa per prevenire pratiche commerciali sleali, è fondamentale per proteggere l'agricoltura europea e garantire la competitività delle produzioni locali".

 

"La tradizione agricola italiana è un tesoro nazionale, radicato nella cultura e nelle comunità locali - conclude l'eurodeputata - Non solo rappresenta la nostra eredità culturale, ma è anche essenziale per la preservazione della biodiversità e delle pratiche agricole sostenibili. In un momento di sfide importanti anche per il settore agricolo, è necessaria un'azione coordinata e determinata da parte della Commissione Europea e degli Stati membri per garantire la sostenibilità, la longevità e la prosperità dell'agricoltura tradizionale in Italia ed in Europa".

 

Sulla questione interviene anche il presidente dell'associazione GranoSalus, Saverio De Bonis: "L'arrivo di grano turco e russo sui nostri mercati sta provocando distorsioni che mettono in crisi i produttori italiani e creano problemi alla salute dei consumatori. Per cui sarebbe necessario invocare il principio di precauzione e aumentare i controlli dei contaminanti agli importatori".