In Puglia dopo circa 30 anni il serbatoio artificiale Pappadai e il complesso sistema "Irrigazione Salento", in potenza alimentato dall'acquedotto del fiume Sinni e costituito da condotte di adduzione e di distribuzione per uso irriguo, saranno messi in esercizio grazie alle risorse finanziarie rese disponibili dalla Regione Puglia a valere sul Programma Operativo Complementare 2014-2020 per 6 milioni di euro. Lo rende noto Regione Puglia. Coldiretti Puglia ha subito definito il completamento dell'opera "strategico" per contrastare la tendenza allo spreco di risorsa idrica pluviale non raccolta e per favorire l'agricoltura del Salento.

 

Si tratta di interventi infrastrutturali di ripristino delle apparecchiature idrauliche, organi di manovra e impianti elettrici che consentiranno la ripresa degli invasi sperimentali, finalizzati al collaudo definitivo della diga di Pappadai, in grado di contenere 20 milioni di metri cubi di risorsa idrica disponibile per uso irriguo. Inoltre, si prevede, con ulteriori risorse che saranno rese disponibili a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, il recupero funzionale di circa 50 chilometri di reti di adduzione e impianti a servizio di vasti comprensori irrigui estesi per potenziali 10mila ettari irrigabili, ricadenti nelle tre province di Taranto, Brindisi e Lecce, distribuiti lungo l'arco ionico salentino, da Monteparano sino a raggiungere il Comune di Leverano.

 

La Regione Puglia ha, altresì, deliberato una variazione di bilancio per l'importo di 1 milione di euro per fornire un contributo straordinario per la gestione 2023 dei consorzi di bonifica commissariati, integrativo del contributo finanziario a valere sull'articolo 12 della Legge Regionale n. 1/2017 finalizzato a fronteggiare i costi del personale e la gestione degli acquedotti rurali.

 

La misura è volta a proseguire nell'azione di accompagnamento dei quattro consorzi commissariati - Arneo, Ugento Li Foggi, Stornara e Tara e Terre d'Apulia - alla vigilia della costituzione del Consorzio Unico Centro Sud Puglia, intervenendo in settori come quello della gestione della distribuzione di acqua potabile per consumo umano ed usi zootecnici, la cui valenza di utilità pubblica è riconosciuta sebbene generi consistenti deficit economici a carattere strutturale.

 

"Il completamento dell'invaso del Pappadai, per il quale sono state spese nel passato decine di milioni di euro da parte di Agensud e, successivamente, del Ministero dell'Agricoltura, rappresenta un risultato straordinario ed epocale per il futuro del sistema agricolo della Regione Puglia - ha commentato il presidente Michele Emiliano -. Il completamento dell'opera, finanziato con le risorse del Programma Operativo Complementare della Regione Puglia, e il successivo investimento per l'ammodernamento delle linee idriche per il trasporto dell'acqua nel sud della Puglia costituiscono un elemento di svolta che consentirà di apprezzare il risultato complesso, ma importante, della costituzione del Consorzio Unico, superando in prospettiva il lunghissimo periodo di commissariamento".

 

"Al contempo - ha aggiunto il presidente Emiliano - la Regione, con una propria variazione di bilancio, ha deciso di erogare un contributo straordinario per far fronte alle obbligazioni dei consorzi, quale ulteriore elemento per il processo di risanamento in corso. In sostanza, si coniugano la conclusione di un processo annoso di risanamento e un programma ambizioso di investimenti che consentiranno sia la realizzazione di piani di bonifica che la distribuzione e l'utilizzo dell'acqua, elemento indispensabile per lo sviluppo del settore agricolo della nostra regione".

 

"Due provvedimenti importanti - ha commentato l'assessore regionale all'Agricoltura, Donato Pentassuglia - che compongono la strategia regionale, cui da tempo e con costanza stiamo lavorando per una gestione efficace ed efficiente della risorsa idrica in una regione, la Puglia, a fortissima vocazione agricola. Gli interventi del serbatoio artificiale Pappadai e il sistema Irrigazione Salento, risultato anche di un percorso di confronto e ascolto con tutti i soggetti interessati, offriranno importanti vantaggi a tutto il sistema idrico salentino e al settore agricolo naturalmente. Per quanto concerne l'invaso del Pappadai, inoltre, sono in corso positive collaborazioni con l'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale e con la Regione Basilicata per consentire il pieno funzionamento dell'invaso e la distribuzione dell'acqua nella nostra regione".

 

I contatti in essere sono necessari, poiché l'acqua del Pappadai dovrebbe venire in larga parte dalla diga di Monte Cotugno, che sbarra a Senise, nel materano, il fiume Sinni, formando il più grande invaso della Basilicata, forte di un potenziale di circa mezzo milione di metri cubi d'acqua.