Si è tenuto il 12 aprile 2023 al Masaf, Ministero dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare, il secondo Tavolo sul Biologico, presieduto dal sottosegretario Luigi D'Eramo. Nel corso dell'incontro è stata presentata una prima bozza ed un percorso di lavoro sul Piano d'Azione Nazionale per il Biologico, in attuazione della Legge sul Biologico approvata dal Parlamento un anno fa e degli indirizzi dati dalla Commissione Europea con il Piano d'Azione Europeo di settore.

 

Aiab, Piano ben impostato

Si tratta di "uno strumento importantissimo, che aspettavamo ormai da anni per dare una strategia politica e una linea d'indirizzo a tutto il settore. Il Piano, che era previsto nella Legge 23 del 2022, dà indicazioni importanti sugli obiettivi che si intendono raggiungere" ha dichiarato Giuseppe Romano, presidente dell'Associazione Italiana Agricoltura Biologica (Aiab).

 

"Noi - ha aggiunto Romano - sosteniamo da sempre l'importanza del biologico italiano come marchio di riferimento, utile a rilanciare il mercato interno, ma anche ad affermare il nostro prodotto nell'export e quindi nei mercati esteri, fondamentali dal punto di vista economico per le nostre aziende. Da questo punto di vista vogliamo fare un plauso all'impostazione data dal Ministero al marchio Made in Italy, in modo particolare per l'istituzione di una banca dati delle transazioni, che garantirà la tracciabilità di tutti i processi. In più, nel Piano è prevista anche la parte di assistenza tecnica per le aziende agricole medie e medio piccole, uno strumento determinante per andare incontro ai processi di miglioramento di gestione e per superare le difficoltà burocratiche che le aziende spesso incontrano".

 

"È necessario anche - ha concluso il presidente di Aiab - rafforzare il ruolo degli agricoltori valorizzando lo strumento dell'Organizzazione Interprofessionale, in particolare per un settore strategico come quello dell'ortofrutta, tra i più complessi dal punto di vista della gestione economica e di mercato, ma anche un segmento produttivo fondamentale per il biologico".

 

Federbio, bene bozza, ma ancora molto da fare

Anche FederBio esce soddisfatta dal Tavolo sul Biologico dove è stato presentato il Piano d'Azione di settore. Secondo l'Organizzazione fondamentale che il Governo abbia finalmente dato avvio al confronto su uno strumento indispensabile per sostenere la transizione ecologica dei sistemi agroalimentari italiani in un momento nel quale è attuale il dibattito su un modello di produzione alimentare capace di conciliare sostenibilità ambientale e sociale con quella economica" si legge in una nota stampa diffusa dopo il vertice di via XX Settembre.


FederBio ritiene positivo che gli assi inseriti nel Piano d'Azione facciano riferimento a una strategia che riguarda sia l'aumento della domanda interna sia l'incremento della produzione di prodotti bio, in linea con l'obiettivo del raggiungimento del 25% di superficie coltivata a biologico entro il 2027 previsto dal Piano Strategico Nazionale della Pac. Importante, inoltre, l'asse dedicato a Ricerca e Innovazione, indispensabile per rafforzare ulteriormente il contributo del biologico alla sostenibilità dei sistemi agricoli e alimentari.

 

Anche Federbio ritiene che il Piano contiene misure fondamentali per lo sviluppo del mercato, a partire dal marchio Made in Italy bio, visto come uno strumento che contribuisce a valorizzare il ruolo degli agricoltori e l'origine della materia prima oltre a rafforzare sia la promozione sia l'export, già in grande crescita. Infatti, le vendite di prodotti agroalimentari bio italiani si attestano nel 2022 a 3,4 miliardi di euro, con un incremento del +16% rispetto all'anno precedente. FederBio apprezza, inoltre, la spinta ulteriore verso le mense biologiche con la proposta di raddoppiare l'investimento sul Fondo per le mense scolastiche bio.

 

A sostegno della produzione, la Federazione ritiene fondamentale consolidare l'integrazione nel Piano d'Azione per il Biologico con le principali programmazioni previste per il settore agroalimentare, come il Piano Strategico Nazionale della Pac, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e il Piano d'Azione per l'Uso Sostenibile degli Agrofarmaci.

 

In particolare sul Piano Nazionale della Pac FederBio auspica che, oltre alle risorse destinate alle misure a superficie per conseguire il traguardo del 25% di bio, un'analoga percentuale di risorse sia resa disponibile per assistenza tecnica, consulenza e formazione alle imprese, promozione, comunicazione e per lo sviluppo dei distretti biologici.


Importante, inoltre, la linea del Piano d'Azione dedicata a potenziare l'organizzazione delle imprese attraverso reti, associazioni di produttori e l'interprofessionalità, che per FederBio rappresenta un elemento centrale in questa fase di sviluppo del settore.


"Abbiamo particolarmente apprezzato la velocità e il metodo di lavoro del sottosegretario, improntato sulla concertazione e collaborazione con tutto il sistema - ha sottolineato Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio. "È importante - ha aggiunto - che si sia arrivati finalmente a un confronto nel merito. Partendo da questa buona base di lavoro sul Piano d'Azione per il Biologico, FederBio si sente impegnata a portare il proprio contributo".

 

Secondo la presidente di FederBio "È inoltre necessario condividere con il Governo e le altre associazioni, chiare indicazioni di priorità e strumenti concreti per l'attuazione del Piano".

 

È stata posta da Federbio, in particolare, l'esigenza d'inserire una linea relativa alla fiscalità ambientale: "Chi sceglie metodi produttivi a favore dell'ambiente, infatti, dovrebbe poter usufruire di un regime fiscale agevolato, che comprenda la riduzione dell'Iva e la possibilità di portare il costo della certificazione bio a credito d'imposta - ha infine commentato la Mammuccini - sarebbe un segnale importante nella direzione della transizione ecologica dei sistemi agricoli e alimentari".