A 6 anni dal varo della Legge Regionale della Puglia numero 1 del 3 febbraio 2017 "Norme straordinarie in materia di consorzi di bonifica commissariati" la fusione tra i quattro consorzi di bonifica comissariati - Arneo, Stornara e Tara, Terre d'Apulia e Ugento Li Foggi - è lentamente avviata in dirittura d'arrivo. Intanto, ieri, 23 febbraio 2023, Confagricoltura Puglia, in una conferenza stampa convocata proprio su questo tema, ha contestato duramente l'operato della gestione commissariale, puntando il dito soprattutto sulla scarsa pulizia dei canali, richiamando Regione Puglia ad un maggiore impegno finanziario per il rilancio della bonifica nelle province meridionali della regione.

 

La procedura in atto

Per procedere alla costituzione del previsto Consorzio di Bonifica del Centro Sud Puglia, che riunirà i quattro enti attualmente commissariati, prima dovranno essere pronti tutti i piani generali di bonifica dei quattro consorzi, che devono superare la valutazione d'impatto strategica. Al momento solo i Consorzi Terre d'Apulia ed Arneo hanno pubblicato gli atti.

 

Dal nuovo Piano Generale di Bonifica che andrà a formarsi per somma territoriale, discenderanno poi i nuovi piani di classifica, uno per ciascun territorio, che saranno valutati in un apposito tavolo tecnico presso la Presidenza della Regione Puglia come ha spiegato ad AgroNotizie® l'assessore all'Agricoltura di Regione Puglia. In questo quadro così delicato di passaggio verso la nuova gestione, che promette di essere in pareggio sin dall'inizio, si inseriscono però anche le dure contestazioni delle organizzazioni agricole sull'operato dei consorzi commissariati.

 

Confagricoltura, canali di bonifica da rifare

Terreni invasi da erbacce e canali dei quali non si riconoscono più gli argini: dalle foto e dai video mostrati ieri mattina, 23 febbraio 2023, ai giornalisti da Confagricoltura Puglia emerge la condizione dei canali adibiti allo smaltimento delle acque piovane delle province di Bari, Bat, Brindisi, Lecce e Taranto. Un vero e proprio reportage fotografico, realizzato dagli uffici provinciali dell'Organizzazione degli agricoltori, per dimostrare come su quei canali non vi sia da tempo né manutenzione ordinaria, in capo ai consorzi di bonifica, né quella straordinaria, in capo alla Regione Puglia.

 

Canale di bonifica ostruito dalla vegetazione, presenti anche alberi

Canale di bonifica ostruito dalla vegetazione, presenti anche alberi

(Fonte: Confagricoltura Puglia)


"Quello che abbiamo mostrato oggi", ha detto il presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro, "è frutto di uno studio approfondito sui canali principali e sugli affluenti dei territori che ricadono nelle aree dei consorzi commissariati. A volte i canali non esistono più, andrebbero ricostruiti e lì dove ci sono ancora, sono pieni di erbacce e detriti. Chiediamo dunque alla Regione Puglia un'assunzione di responsabilità sul piano politico: non è possibile obbligare gli agricoltori ad andare tutti in giudizio per dimostrare che hanno ragione, che in effetti pagano un tributo per delle opere di bonifica che non vengono compiute". 

 

Canale di bonifica che scompare nella vegetazione

Canale di bonifica che scompare nella vegetazione

(Fonte: Confagricoltura Puglia)

 

Per il presidente Lazzàro "Le prove sono sotto gli occhi di tutti e oggi ancora di più dopo questo nostro lavoro, che ha interessato i presidenti e tutti i nostri uffici provinciali. I pochi spiccioli che la Regione Puglia stanzia su questi importantissimi lavori non cambiano una situazione disastrosa che ha effetti pesanti sulla situazione idrogeologica del territorio, con conseguenze significative sulle produzioni e sulla sicurezza".

 

"Più che i proprietari di terreni agricoli - ha precisato il presidente di Confagricoltura Puglia - i veri utilizzatori di questi canali sono i comuni del Barese, della Bat, del Brindisino e del Leccese che sversano le acque reflue in questi condotti, dunque non è giusto che a pagare siano solo gli agricoltori, che non ricevono un beneficio reale".

 

I consorzi di bonifica in cifre

I consorzi di bonifica in Puglia complessivamente considerati devono garantire lo scolo di una superficie di oltre un milione di ettari (1.014.545 ettari per l'esattezza) gestendo circa 500 chilometri di argini, 265 briglie e sbarramenti per laminazione delle piene e utilizzando qualcosa come 23 impianti idrovori e oltre 1.126 chilometri di canali.
 
Nel settore irriguo i consorzi pugliesi raggiungono una superficie servita da opere di irrigazione di oltre 210mila ettari: grazie a 102 invasi e vasche di compenso, 24 impianti di sollevamento delle acque a uso irriguo e 560 chilometri di canali irrigui, l'acqua può essere inviata a circa 10mila chilometri di condotte tubate.
Un patrimonio ingente, che ha la necessità di tornare completamente ad una gestione ordinaria, nell'interesse degli stessi agricoltori.