Il presidente Usa Joe Biden fa il primo passo per ricreare e rilanciare la collaborazione con l'Unione europea. Ha chiuso l'era dei dazi e ha riaperto a uno scambio "sano" di prodotti tra Stati Uniti e Ue. E il nostro made in Italy tira un sospiro di sollievo e ringrazia.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen lo ha annunciato ufficialmente dichiarando che insieme hanno deciso di "sospendere tutte le tariffe imposte nel contesto delle controversie airbus-boeing, sia su prodotti aerei che non, per un periodo iniziale di quattro mesi". L'inquilino della Casa Bianca ha ribadito il suo impegno per "riparare e rivitalizzare la partnership Usa-Ue" e per "coordinarsi su questioni di comune interesse, compresa Cina, Russia, Bielorussia, Ucraina e i Balcani occidentali".

Usa e Ue hanno quindi concordato una tregua; la guerra dei dazi era scoppiata in seguito alla disputa sui rispettivi sussidi statali ai due maggiori costruttori mondiali di aerei, Boeing e Airbus. "Ci siamo impegnati a risolvere queste controversie", ha osservato Ursula von der Leyen che ha avanzato la proposta di un "Consiglio per il commercio e la tecnologia a livello ministeriale per affrontare le sfide dell'innovazione"; e che ha anche invitato Biden al vertice mondiale sulla salute a Roma il 21 maggio prossimo. La tregua servirà per negoziare un accordo finale che metta fine ad una disputa lunga diciassette anni, durante i quali non sono mancati momenti di tensione e scontro. Soprattutto nel corso della presidenza di Donald Trump, che aveva ignorato le richieste europee per arrivare ad una intesa, preferendo cavalcare la sua guerra commerciale anche con gli alleati europei. Il braccio di ferro aveva portato all'imposizione di dazi, autorizzati dal Wto, per un valore complessivo di 11,5 miliardi di dollari: 7,5 miliardi di dollari da parte americana nell'ottobre 2019 e 4 miliardi di dollari da parte dell'Europa l'anno successivo, come misura ritorsiva dopo i falliti tentativi.

Le tariffe avevano avuto ricadute su settori strategici, dall'industria ai beni di consumo, che il nostro paese aveva pagato a caro prezzo soprattutto nell'alimentare, sul made in Italy. Secondo le ultime stime della Coldiretti i dazi Usa colpivano le esportazioni agroalimentari italiane per un valore di circa mezzo miliardo di euro su prodotti come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi, agrumi, succhi, cordiali e liquori come amari e limoncello. Era esente invece il vino italiano, a differenza di quelli francesi e tedeschi.

La tregua ora rilancerà export e consumi per tutti. A partire dall'Italia: gli Stati Uniti sono il primo mercato di sbocco extra Ue per i nostri prodotti agroalimentari, con un fatturato record di quasi 5 miliardi di euro l'anno nel 2020. "L'annuncio della presidente della Commissione Ue - afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - è di estrema importanza e va nella direzione da noi auspicata e caldeggiata a livello europeo".