I prezzi internazionali del grano duro tengono la posizione al netto di pochi punti di perdite, mentre i valori delle principali piazze italiane all'ingrosso per il frumento duro fino restano ancora fermi anche se fanno eccezione le piazze di Napoli, che registra una lieve perdita, e Altamura in ulteriore recupero. Il grano duro Canadese 1 è ancora in crescita, ma solo sulla piazza di Bari. Sui mercati all'origine prezzi in prevalenza stabili, ma con due piazze in crescita: Matera e Napoli.
 

L'indice dei prezzi Usa tiene a 5.918 punti

Il 2 febbraio 2021 a Chicago l'indice settimanale dei prezzi Usa del grano duro invernale ha perso 11 punti sul 26 gennaio (-0,18%), calando a quota 5.918. Si tratta di una lievissima diminuzione rispetto ai ripetuti aumenti che segue quella più cospicua della settimana scorsa, una tendenza che fa da contraltare agli aumenti delle settimane ancora precedenti, e che non scalfisce la crescita di questo indice ben al di sopra della soglia di fine ottobre. Ieri il valore dell'indice americano si è portato a 238 punti sopra quelli raggiunti il 1° gennaio 2021 (+4,19%), che è stato di 5680 punti. Rispetto ai 4555 punti del 1° gennaio 2020, l'indice ha realizzato un guadagno a medio termine del 29,92%.
 

I prezzi all'ingrosso in Italia confermano stabilità

In Italia i prezzi all'ingrosso del cereale pastificabile nazionale sono attualmente stabili in cinque Borse merci su sette monitorate, anche se le quotazioni di ieri ad Altamura (+3 euro alla tonnellata) e Napoli (-2 sui minimi e -3 euro alla tonnellata sui massimi) presentano movimenti per altro discordi. Ma i prezzi di queste due piazze restano comunque nella media delle altre, con Napoli che si mantiene sopra la media dei prezzi delle Camere di commercio. Per i grani duri esteri di prima qualità si segnala la stabilità del mercato di Milano e di Altamura per il Canadese 1. A Bari sull'ultima seduta Canadese 1 in aumento (+1 euro) e Spagnolo stabile.
 

Borsa merci Roma

Ieri, alla Borsa merci di Roma, il grano duro fino nazionale, provenienza Lazio, alle condizioni di "franco partenza" Iva esclusa, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi e proteine minime al 12%, è stato fissato a 275 euro alla tonnellata sui valori minimi e 280 euro sui massimi, registrando stabilità sulla precedente seduta del 27 gennaio. Queste quotazioni sono superiori di due euro a tonnellata rispetto a quelle del 29 luglio 2020.
 

Borsa merci Foggia

Il 3 febbraio 2020 l'Osservatorio prezzi della Borsa merci di Foggia per il grano duro fino nazionale - peso specifico 78 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime 13%, alle condizioni di "franco partenza luogo di stoccaggio" e Iva esclusa ha rilevato i prezzi a 300 euro alla tonnellata sui minimi e 305 sui massimi, registrando stabilità sulla precedente seduta del 27 gennaio 2021. Su questa piazza ora il cereale guadagna 3 euro alla tonnellata sui valori registrati il 29 luglio 2020.
 

Borsa merci di Bari

Il listino della Borsa merci di Bari del 26 gennaio propone un ulteriore segnale di stabilità per il grano duro fino di produzione nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, proteine minime 13%, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di "franco partenza/arrivo" e Iva esclusa. Il cereale è stato fissato a 299 euro alla tonnellata sui minimi e 304 sui massimi, fermo su questi valori dalla seduta del 15 dicembre. Tale quotazione indica che dal 28 luglio su questa piazza il cereale pastificabile nazionale guadagna ancora 3 euro alla tonnellata.

Per quanto riguarda le quotazioni di frumento estero "Nazionalizzato rinfusa franco porto Bari", la Commissione cereali e legumi sulla piazza di Bari ieri ha fissato il grano duro Spagnolo con il 12% di proteine a 302 euro sui valori minimi e 306 sui massimi, registrando così stabilità sulla precedente seduta del 26 gennaio e confermandosi su valori superiori a quelli raggiunti il 29 dicembre 2020. Il Canadese 1 con proteine al 15% con valori di 298-302 euro alla tonnellata è in rialzo di un altro euro alla tonnellata sulla precedente seduta, superando i valori del 12 gennaio quando aveva subito perdite. Su questa piazza il Canadese 1 ha lo stesso valore sui minimi del nazionale fino e una quotazione inferiore a questi di un solo euro sui massimi.
 

Associazione granaria di Milano

Secondo il listino pubblicato dall'Associazione granaria di Milano il 2 febbraio 2021, sulla piazza lombarda il grano duro fino nazionale, alle condizioni "escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento", assume i seguenti prezzi a seconda delle provenienze:
  • Produzione Nord Italia, con proteine minime 13,5%, 295 euro a tonnellata sui minimi, 300 euro sui massimi, stabile sulla seduta precedente; pertanto questa provenienza è attestata sui minimi sulla stessa quotazione del 28 luglio 2020, mentre perde 2 euro a tonnellata su quella seduta.
  • Produzione Centro Italia, con proteine non determinate, 307 euro alla tonnellata sui minimi, 310 euro sui massimi, stabile sulla seduta precedente; pertanto anche questa provenienza ha ora la stessa quotazione del 28 luglio sui minimi e perde 2 euro sui massimi rispetto a quella data.
  • Produzione Sud Italia, non quotata.

I frumenti duri esteri comunitari presentano stabilità sulle precedenti sedute dal 15 dicembre in poi e con una valutazione di 304 euro alla tonnellata sui minimi e 309 euro sui massimi. E pertanto registrano valori superiori di 4 euro alla tonnellata rispetto alla seduta del 28 luglio.

Il generico frumento duro non comunitario è stato quotato a 304-315 euro alla tonnellata e risulta quindi stabile sulle precedenti sedute dal 15 dicembre 2020 in avanti; ora questa provenienza guadagna così 2 euro sui valori raggiunti nella seduta del 28 luglio.
 

Associazione granaria meridionale di Napoli

L'Associazione granaria meridionale il 26 gennaio scorso alla Borsa merci di Napoli ha fissato il prezzo per il grano duro fino nazionale, alle condizioni di "franco arrivo", qualificato con proteine comprese tra 12 e 15% e con peso specifico 79/80 chilogrammi per 100 litri in 318 euro alla tonnellata sui minimi e 320 euro sui massimi, in diminuzione sulla seduta precedente di 2 euro a tonnellata sui minimi e di 3 euro sui massimi. Nonostante questo apparente scossone, su questa piazza dal 28 luglio si registrano ancora aumenti di 18 euro alla tonnellata sui valori minimi e di 15 euro sui massimi.
 

Associazione meridionale cerealisti di Altamura

L'Associazione meridionale cerealisti di Altamura ha compilato l'ultimo listino il 29 gennaio scorso, e i prezzi per il cereale pastificabile nazionale, alle condizioni di "Iva esclusa resa franco arrivo ad Altamura", qualificato con proteine minime del 12% e peso specifico di 80 chilogrammi ogni 100 litri, sono stati fissati in 300 euro alla tonnellata sui minimi e 303 sui massimi, risultando nuovamente in aumento di 3 euro alla tonnellata rispetto alla seduta del 22 gennaio 2021, quando era stato registrato un altro aumento di pari valore. Dal 31 luglio su questa piazza il cereale pastificabile nazionale registra una crescita di 11 euro alla tonnellata sui minimi e di 16 euro sui massimi.

Su questa stessa piazza, il cereale pastificabile estero Canadese di prima qualità è stato fissato in pari data a 301 euro alla tonnellata sui minimi e 304 euro sui massimi, stabile sulla seduta del 22 gennaio. Dal 31 luglio il Canadese di prima qualità su questa piazza ha ceduto 8 euro alla tonnellata di valore.
 

Borsa merci Bologna

L'ultimo listino della Borsa merci della Camera di commercio di Bologna data 28 gennaio 2021 e qui il grano duro fino nazionale - qualificato con proteine minime al 13% ed un peso specifico di 80 chilogrammi ogni 100 litri - alle condizioni di "franco partenza Bologna" è stato fissato a 295 euro alla tonnellata sui minimi ed a 299 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 21 gennaio scorso. Sulla seduta del 30 luglio il cereale pastificabile su questa piazza guadagna 12 euro di valore sui minimi e 11 euro sui massimi.
 

I prezzi all'origine Ismea rilevati da AgroNotizie ieri

I prezzi medi all'origine del grano duro fino monitorati da Ismea - nel corso dell'ultima decade - denotano una maggioranza assoluta di piazze stabili: 11 su 13 monitorate, mentre manca all'appello Campobasso. Ma le uniche due piazze che segnalano movimenti sulla settimana precedente - Matera (+3,4%) e Napoli (+0,9%) - hanno decisamente qualcosa da raccontare.
 
Grano duro fino, prezzi medi all'origine per piazza monitorati ieri da AgroNotizie su dati rilevati da Ismea
Piazza Data
di
Rilevazione
Prezzo
medio in
Euro alla
tonnellata
Variazione
sulla
settimana
precedente
Condizioni
di
Vendita
Matera 01-02-21 300,00 +3,4% Franco azienda
Firenze 29-01-21 246,50 0 Franco azienda
Grosseto 28-01-21 294,00 0 Franco azienda
Foggia 27-01-21 292,50 0 Franco azienda
Catania 26-01-21 272,50 0 Franco azienda
Milano 26-01-21 297,50 0 F.co magazzino arrivo
Napoli 26-01-21 321,50 +0,9% F.co magazzino arrivo
Palermo 26-01-21 272,50 0 Franco azienda
Ancona 25-01-21 210,00 0 Franco azienda
Bari 25-01-21 295,50 0 Franco azienda
Ferrara 25-01-21 296,00 0 Franco azienda
Macerata 25-01-21 214,00 0 Franco azienda
Perugia 25-01-21 216,00 0 Franco azienda


Matera - rilevata da Ismea il 1° febbraio scorso - tocca i 300 euro, aumentando di altri 10 euro sulla settimana precedente, come già avvenuto il 23 novembre scorso, quando guadagnò altri 10 euro sulla settimana prima. E il prezzo a quota 300 è in realtà un prezzo prevalente, la media tra minimo e massimo su piazza sarebbe in effetti 295 euro alla tonnellata, ma il cereale pastificabile nazionale passa realmente di mano ad almeno 5 centesimi in più. E si tratta al momento del secondo prezzo all'origine più alto d'Italia dopo Napoli. Sulla piazza partenopea il grano duro fino guadagna 3 euro alla tonnellata sulla settimana precedente pervenendo a 321,50 euro alla tonnellata di prezzo medio, vale a dire un euro e mezzo più dei massimi registrati martedì scorso in Borsa merci a Napoli per il prezzo all'ingrosso.

Per ogni altro raffronto coi prezzi della settimana precedente è possibile consultare l'articolo di AgroNotizie del 28 gennaio 2021.